Fedriga vuole mettere un tetto agli stranieri in classe in tutto il Friuli Venezia Giulia

Il «modello» Monfalcone esportato in tutto il Friuli Venezia Giulia. Massimiliano Fedriga, governatore della regione eletto nelle fila della Lega, lancia una provocazione che manderebbe a monte qualsiasi tentativo di integrazione. Il presidente della Regione autonoma, infatti, vorrebbe introdurre un tetto alla presenza dei bambini stranieri nelle classi delle scuole friulane. Il tutto seguendo l’esempio del sindaco Anna Maria Cisint, primo cittadino di Monfalcone (Gorizia), che aveva imposto una soglia massima del 45% di stranieri per sezione.

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Tetto stranieri in classe, le parole di Fedriga

«Chi vuole una classe col 90% di bambini stranieri ci attacca – ha detto Fedriga in un’intervista al quotidiano Il Piccolo di Trieste -, ma non sa come si fa integrazione. Cisint ha fatto benissimo: la Regione potrebbe introdurre un limite per tutto il Friuli Venezia Giulia».

La posizione del governatore, per quanto grave, non arriva a sorpresa. Nei giorni immediatamente successivi alla polemica legata alla decisione del sindaco di Monfalcone, Massimiliano Fedriga aveva preso le difese del primo cittadino, collega di partito. Nonostante l’istituzione del tetto del 45% avesse provocato un grave problema per 60 bambini, costretti a restare a casa e a non poter frequentare le scuole dell’infanzia.

Tetto stranieri in classe, il caso di Monfalcone

La «soluzione» proposta dalla sindaca è stata quella di istituire un servizio navetta per accompagnare i bambini stranieri nelle scuole degli altri comuni limitrofi. Insomma, una vera e propria ghettizzazione. Estendere lo stesso provvedimento alle scuole di tutta la regione Friuli Venezia Giulia non farebbe che ampliare questo problema, fino a questo momento legato a una singola realtà comunale. E potrebbe portare al trasferimento di diverse famiglie fuori dal territorio regionale.

Il caso Monfalcone, tra l’altro, è al vaglio della procura ed è oggetto di una serie di iniziative di proteste promosse dal Partito Democratico e da Liberi e Uguali. Ma ora, l’annuncio del governatore Fedriga potrebbe allargare a macchia d’olio il problema. L’ennesima deviazione in questa Italia che sembra essere diventata allergica all’accoglienza.

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