Perché Salvini non poteva impedire lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti

13/07/2018 di Redazione

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini non poteva decidere di consentire o fermare lo sbarco dei 67 migranti giunti a Trapani a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, soccorsi domenica scorsa in acque libiche a bordo del rimorchiatore Vos Thalassa. È quanto confermano le parole di un’esperta, Elda Turco Bulgherini, docente di Diritto della navigazione all’Università di Tor Vergata, intervistata oggi da Repubblica. La professoressa ha spiegato che dopo l’attracco dell’imbarcazione chi può decidere se consentire o meno lo sbarco è il ministero dell’Interno «per gli aspetti di ordine pubblico». Ma, nel caso della Diciotti, come emerso dalle cronache, un problema di ordine pubblico non c’era.

Lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti a Trapani, Salvini non poteva impedirlo

Dopo le voci di presunte aggressioni e presunte intimidazioni per un dirottamento a bordo della Vos Thalassa, non c’è stato alcun provvedimento di fermo di profughi, solo due denunce. Due migranti sono indagati in stato di libertà per violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore. Si tratta del sudanese Ibrahim Bushara e del ganese Hamid Ibrahim. Ieri sera sono stati i primi a scendere nel porto di Trapani. Erano entrambi scortati dalla polizia. Ma nulla che potesse giustificare uno stop allo sbarco.

Inoltre va chiarito che la nave Diciotti non poteva portare i migranti in Libia, perché i porti libici – ha spiegato ancora la professoressa Bulgherini – «non possono essere ritenuti ‘places of safety’, ovvero luoghi sicuri dove le operazioni di soccorso sono considerate terminate, dove la vita delle persone soccorse non è più in pericolo e dove i bisogni primari vengano assicurati». Per quanto riguarda poi l’indicazione del porto sicuro, il compito spetta a chi coordina la zona Sar dove si trova l’imbarcazione che chiede soccorso. Ogni Paese marittimo dovrebbe avere una zona Sar di assistenza e salvataggio. In Italia l’Mrcc (Maritime Rescue Coordination Center) è di competenza primaria della Guardia Costiera, che dipende dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Non può essere il ministero dell’Interno ad indicare il porto sicuro ma solo l’Mrcc della capitaneria. L’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha chiamato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per dare il via libera allo sbarco, ha impedito uno scontro tra apparati dello Stato.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / IGOR PETYX)

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