«E tu che fai per i migranti?», «Parli da musulmano»: il Papa offeso e insultato sui social

Come evidenziato su Repubblica con un articolo a firma di Concerto Vecchio, sulla questione rifugiati nell’infuocato dibattito sulla gestione dell’immigrazione è caduto l’ultimo tabù degli insultatori seriali via social network. Anche il Papa è stato preso di mira per aver chiesto di compiere per i migranti «gesti concreti di solidarietà». Ieri dall’account Twitter del Pontefice è partito un invito ad aiutare i disperati in fuga da povertà e guerre, messaggio accompagnato dall’hashtag #sharejourney, che ha ottenuto una larga condivisione sulla piattaforma ma anche risposte indecenti.

 

 

Il Papa chiede solidarietà per i migranti. E viene insultato sui social network

Non appena Papa Francesco ha dato visibilità con un link alla Global Week of Action del 17-24 giugno, la settimana globale di azione per incoraggiare le comunità cattoliche a condividere il cammino dei migranti, sono spuntate le critiche e le offese. Proprio come accade quando un qualsiasi capopartito rilancia il suo slogan preferito. «Ieri parlava da Papa cattolico oggi da imam mussulmano. Si decida una volta per tutte da che parte stare», è una delle risposte al tweet del Pontefice più apprezzate dagli utenti. «Ne hai accolti quattro e pare che hai fatto chissà che. Parla di meno», è un altro messaggio. E ancora, un altro commentatore: «Bravo, allora comincia dal Vaticano aprendo le porte e accogliendoli voi… invece ti tenere tutto chiuso». Sembra di rileggere gli interventi dei supporter della destra sovranista: «Papa Francesco ti voglio bene, ma anche noi disoccupati italiani siamo dei rifugiati! Pace e bene!». Qualche altro ha utilizzato solo tre sole parole: «Portateli in Vaticano». Il pensiero è chiaro: «Santità mi scusi se mi permetto: perché non si porta tutti questi emigranti in Vaticano? Gli Italiani sono stati ridotti alla fame». È il pensiero dominante.

(immagine di copertina: screenshot di un tweet di Papa Francesco)

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