In Molise hanno incendiato un locale destinato ai migranti e il sindaco chiede aiuto a Salvini

04/06/2018 di Redazione

«Ho chiesto aiuto al ministro Salvini scrivendogli una lettera» – arriva da Pescolanciano, un paese di 900 abitanti in provincia di Isernia in Molise, il primo appello ufficiale sulla questione migranti da parte di un sindaco al ministro dell’Interno Matteo Salvini. Questa mattina, il locale che avrebbe dovuto ospitare un Cat (Centro di accoglienza temporanea) per 15 migranti è stato dato alle fiamme ed è andato distrutto.

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Incendio locale migranti in Molise, i timori del sindaco

Non si esclude la matrice xenofoba del gesto, secondo il sindaco del paese Manolo Sacco che ha riferito anche di altri gesti intimidatori rivolti verso i proprietari dello stabile, come ad esempio alcuni atti vandalici nella cappella di famiglia nel cimitero locale. Al momento, i danni al capannone che avrebbe dovuto accogliere i migranti sarebbero limitati solo al vano già allestito con letti e armadietti, la restante parte sarebbe solo annerita dal fumo.

Incendio locale migranti in Molise, l’appello a Matteo Salvini

Ma è la natura del gesto a preoccupare: «Sono pronto a restituire la fascia al Prefetto di Isernia perché non mi sento tutelato: viviamo in un clima di terrore – ha detto il sindaco Manolo Sacco -. Non escludo che si possa trattare di un gesto xenofobo». Tuttavia, il sindaco della cittadina ha parlato anche di una possibile protesta degli abitanti del paese per la mancanza di alcune caratteristiche di idoneità del futuro centro di accoglienza.

Dubbi anche sui possibili autori del gesto. Secondo il sindaco, a Pescolanciano non ci sono persone capaci di arrivare a tanto e non esclude interferenze esterne. Per questo Manolo Sacco si aspetta un intervento diretto da parte di Matteo Salvini: «Questo evento mi spaventa, ho bisogno che le istituzioni ci stiano vicine in un momento di particolare difficoltà».

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