La regia oscura dietro gli autobus che prendono fuoco a Roma

30/05/2018 di Redazione

Gli incendi e i danneggiamenti sui mezzi Atac sono finiti in procura a Roma. E sui casi, al vaglio del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e del pubblico ministero Mario Dovinola, spunta l’ipotesi di reati colposi e, ancora peggio, sabotaggio.

Si indaga sull’incendio di un autobus in via del Tritone, ma anche su quelli successivi. Poco più di un mese fa – racconta oggi Roma Repubblica – nove tram che collegano Trastevere e piazza Venezia sono finiti in avaria. Come? I freni erano bloccati da pezzetti di legno e plastica. Insomma, questi casi potrebbero esser collegati a un sabotaggio.

Secondo quanto riporta Repubblica ieri a piazzale Clodio sono stati sentiti, come testimoni, tre dirigenti della municipalizzata dei trasporti, quello che si occupa del servizio di superficie e i responsabili dell’ufficio atti e provvedimenti e della sicurezza e vigilanza. I tre manager hanno consegnato un dossier con tutti i numeri e le statistiche sul fenomeno. I manager – spiega la testata – avrebbero parlat di alcuni episodi sospetti. Anomalie nei magazzini dove mancano i pezzi, problemi su mezzi che fino a pochi minuti prima erano perfettamente funzionanti, malcontento tra il personale.

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Atac ha deciso di installare nei depositi delle sedi distaccate telecamere. Oggi la municipalizzata presenterà al tribunale fallimentare un nuovo piano per il concordato fallimentare, 38mila euro.

Nemmeno una settimana fa Piazza Pulita aveva diffuso un servizio tv che descriveva la situazione di macchinisti e dipendenti Atac.

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