Il Movimento 5 Stelle chiede l’impeachment del presidente della Repubblica

Le parole hanno il sapore dell’archeologia politica. Eppure, il Movimento 5 Stelle – e di concerto anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni – hanno proposto l’impeachment per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa Ansa, nel Movimento si fa riferimento all’art. 90 della Costituzione secondo il quale «Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri».

La conferma di questa notizia arriva anche da Luigi Di Maio, intervistato telefonicamente da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa: «Se andiamo al voto e vinciamo poi torniamo al Quirinale e ci dicono che non possiamo andare al governo. Per questo dico che bisogna mettere in Stato di accusa il Presidente. Bisogna parlamentarizzare tutto anche per evitare reazioni della popolazione».

Impeachment Mattarella, M5S e Fdi espliciti dopo rinuncia di Giuseppe Conte

Prima della notizia fatta trapelare dal Movimento 5 Stelle, era arrivata la nota di Giorgia Meloni, immediatamente successiva alla rinuncia di Giuseppe Conte all’incarico di formare il governo composto da esponenti della Lega e del Movimento 5 Stelle. «Si dice che il Presidente della Repubblica abbia messo il veto sulla nomina di Paolo Savona a Ministro dell’Economia, se questa notizia fosse confermata avrebbe dell’incredibile – ha detto la Meloni -. E se questo veto fosse confermato sarebbe drammaticamente evidente che il Presidente Mattarella è troppo influenzato dagli interessi delle nazioni straniere e dunque Fdi nel caso in cui questo veto impedisca la formazione del nuovo Governo chiederà al Parlamento la messa in stato d’accusa del Presidente per alto tradimento».

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Impeachment Mattarella, art. 90 della Costituzione su quali basi?

Se si considera la ferocia con cui la Lega di Matteo Salvini si è rivolta nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono ben tre le forze politiche che stanno cercando lo scontro aperto con le istituzioni e, in modo particolare, con il Quirinale. Tuttavia, il leader del Carroccio – interpellato da L’Arena di La7 – ha affermato che, almeno per questa sera, non vuole pronunciare la parola impeachment.

Considerando, comunque, che la messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica deve avere la maggioranza assoluta del Parlamento riunito in seduta comune, i numeri potrebbero essere vicini al raggiungimento dell’obiettivo.

Restano i dubbi sulle motivazioni che dovrebbero portare a questa messa in stato d’accusa, dal momento che il presunto veto di Sergio Mattarella sulla nomina per il ministero dell’Economia di Paolo Savona non sembra poter costituire un valido motivo per prendere questo provvedimento. Lo spettro di una crisi istituzionale si agita sul Quirinale.

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