Il possibile presidente del Consiglio Sapelli diceva che il M5S è un’invenzione americana e israeliana

Giulio Sapelli potrebbe diventare il nuovo presidente del Consiglio. Il docente di Storia economica all’università Statale di Milano sarebbe il primo indiziato per ricoprire la carica più delicata, intorno alla quale sta ruotando la trattativa tra Movimento 5 Stelle e Lega. Sarebbe stato proprio il Carroccio ad averlo indicato e proposto per il ruolo, mentre Luigi Di Maio avrebbe accettato il compromesso.

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Giulio Sapelli possibile premier, la sua idea sul M5S

Giulio Sapelli era stato un punto di riferimento di Matteo Salvini, che avrebbe desiderato laurearsi con lui prima di abbandonare l’università per dedicarsi completamente alla politica. A quanto pare, però, Sapelli non ha (o, meglio, non aveva) un concetto molto positivo del Movimento 5 Stelle.

In una intervista per il portale Linkiesta rilasciata nel marzo dello scorso anno, in occasione dell’uscita del suo libro Un nuovo mondo: la rivoluzione di Trump e i suoi effetti globali, ha espresso un giudizio piuttosto netto sull’esperimento del Movimento 5 Stelle.  «Conosco bene Enrico Sassoon, socio di Casaleggio per anni, prima di dividersi – aveva affermato Sapelli -. Nulla mi leva dalla testa che il Movimento Cinque Stelle sia stata una invenzione americana ed israeliana per condizionare la nostra politica. Un tentativo che poi è sfuggito di mano. Succede. Ricorda Kissinger in Portogallo, no?».

Con questa risposta, Sapelli fa riferimento a due particolari circostanze. Cita Enrico Sassoon, il giornalista settantenne che, all’inizio dell’avventura politica di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle, faceva parte della squadra della Casaleggio Associati. In base al rapporto e alla conoscenza con quest’ultimo, Giulio Sapelli si è spinto a definire il Movimento 5 Stelle una «invenzione americana e israeliana». Una frase complottista niente male per un possibile presidente del Consiglio che verrà appoggiato anche dal Movimento 5 Stelle.

Giulio Sapelli e il paragone con Kissinger in Portogallo

Addirittura, Sapelli paragona la presunta attività degli Stati Uniti in Italia con il Movimento 5 Stelle a quella del segretario di Stato americano Henry Kissinger in Portogallo dopo la rivoluzione dei garofani che permise ai lusitani di uscire definitivamente dalla dittatura di António de Oliveira Salazar. Kissinger, infatti, cercò in tutti i modi di allontanare il socialista Mário Soares dal Paese per evitare una relazione troppo stretta tra il Portogallo e l’Unione Sovietica.

Il riferimento, se rapportato a quanto avvenuto in Italia con il Movimento 5 Stelle, sembra essere piuttosto forzato. Eppure, Giulio Sapelli si è spinto fino a questa affermazione. Se – come sembra – dovesse diventare il presidente del Consiglio supportato dai pentastellati, resterà su questa posizione o cambierà idea?

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