Nel parlamento che verrà il M5S avrà il numero più alto di laureati

Un’inchiesta del settimanale L’Espresso sovverte uno dei luoghi comuni più radicati nell’opinione pubblica in questa campagna elettorale, ovvero la preparazione universitaria degli esponenti del Movimento 5 Stelle. Negli occhi, evidentemente, abbiamo tutti gli strafalcioni grammaticali di Luigi Di Maio e siamo tutti a conoscenza del suo percorso a ostacoli come laureando in giurisprudenza. Tuttavia, in base alle liste presentate per le prossime elezioni 2018, il Movimento 5 Stelle avrà il numero più alto di deputati e senatori «accademici» nel parlamento che verrà.

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M5S LAUREATI, NONOSTANTE IL LUOGO COMUNE SONO I MIGLIORI

L’Espresso ha provato a stilare una sorta di graduatoria con valutazione complessiva dei prossimi rappresentanti dei cittadini. Gli indici presi in esame non riguardano soltanto la preparazione universitaria, ma anche l’esperienza politica, eventuali incidenti giudiziari, i rapporti con i propri elettori e la popolarità sui social network. Un livello – come riportato da L’Espresso – complessivamente piuttosto basso, dove però non mancano le sorprese.

Il record di parlamentari laureati o con un titolo accademico addirittura superiore alla laurea spetta proprio al Movimento 5 Stelle che, in passato (ma anche in questa campagna elettorale), è stato accusato di incompetenza ai massimi livelli. I nuovi parlamentari a disposizione di Luigi Di Maio saranno anche inesperti delle cose della politica (quella, per intenderci, della militanza, dei comizi, dei regolamenti parlamentari), perché nessuno di loro ha un retroterra composto da più di due mandati (mentre il 76% è alla sua prima esperienza elettiva). Tuttavia, sulla base dei titoli accademici sono i migliori.

M5S LAUREATI, LA PERCENTUALE DELLE ALTRE COALIZIONI

Per intenderci, le menti del Movimento con titolo superiore alla laurea sono il 27,06%, mentre i non laureati sono «solo» il 18,82%. Comunque meglio di tutti gli altri partiti o coalizioni: in questa speciale classifica, infatti, seguono i rappresentanti della nuova sinistra di Liberi e Uguali (15,29% di accademici, 29,41% di non laureati), poi la coalizione di centro sinistra (11,76% di accademici e 30,59% di non laureati). Fanalino di coda, la coalizione di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni: il centrodestra presenta una percentuale irrisoria di accademici (8,24%) e una quota decisamente più ampia di non laureati (25,88%).

A onor del vero, in ogni caso, bisogna dire che l’indagine condotta da L’Espresso si basa su dati parziali (300 candidati in 85 collegi), ma comunque rappresentativi. Inoltre, la parte relativa ai titoli di studio si basa sui curriculum vitae autocertificati (che, quindi, in ogni caso possono presentare delle inesattezze rispetto alla realtà dei fatti).

Al netto del percorso di studi non portato a termine da Luigi Di Maio, comunque, la squadra del Movimento 5 Stelle sembra essere piuttosto preparata per affrontare le sfide teoriche della politica. Bisognerà vedere se a tutto questo saprà seguire la pratica.

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