Ermal Meta e Fabrizio Moro sospesi rispondono sull’accusa di plagio, i loro fan boicottano Sanremo 2018

08/02/2018 di Redazione

Ermal Meta e Fabrizio Moro sospesi per il presunto lagio di “Non mi avete fatto niente” è stato il primo caso davvero rilevante del Festival di Sanremo 2018. I due cantanti, quando è stata diffusa la notizia della loro sospensione, hanno pubblicato sui rispettivi profili Facebook un medesimo comunicato in cui negano l’accusa di aver copiato il loro brano.

Ermal Meta e Fabrizio Moro sospesi rispondono sull’accusa di plagio, i loro fan boicottano Sanremo 2018

«È ora di parlare. Abbiamo sentito parlare di plagio nei confronti della nostra canzone di Sanremo e il pomo della discordia è una canzone scritta da Andrea Febo (collaboratore storico di Fabrizio) che venne presentata nelle Selezioni di Sanremo giovani di 3 anni fa, venne scartata e MAI commercializzata. Fabrizio, io e Andrea abbiamo mantenuto una parte di quella canzone per non sacrificare qualcosa di bello (cosa che abbiamo raccontato in più interviste) e tutti e tre insieme abbiamo scritto una NUOVA canzone con un significato completamente diverso. Plagiare significa copiare, ma è ASSURDAMENTE RIDICOLO considerando che Andrea Febo ha scritto con me e Fabrizio “Non mi avete fatto niente”. Inoltre entrambi siamo autori da molti anni e abbiamo scritto molte canzoni contribuendo a diversi successi sia per noi stessi che per gli altri.  Chi ci conosce lo sa.  Quando abbiamo deciso di raccontare uno stato d’animo generale con questa canzone non lo abbiamo fatto per presentarci al Festival, ma per parlare di pace. Siamo molto dispiaciuti di quello che sta accadendo perché non siamo venuti al festival a prendere in giro la gente, ma per abbracciarla.
Siamo sicuri che tutto andrà per il meglio», hanno scritto Ermal Meta e Fabrizio Moro sospesi sui loro profili social.

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Ermal Meta e Fabrizio sospesi

Il messaggio su Facebook si chiude con un saluto firmato rispettivamente da Ermal Meta e Fabrizio Moro. Claudio Baglioni, che oltre che conduttore è anche direttore artistico del Festival di Sanremo, ha invitato alla cautela. «Volevo chiarire perché sono addetto ai lavori, che in ogni caso non viene più così considerato rilevante il ritornello nella forma canzone moderna, un tempo lo era, la strofa era preambolo e scusa per arrivare a quello negli anni 40-50 e poi veniva ripetuto… Io ho una posizione molto prudente non vorrei commettere una fregnaccia, la questione a vista, non so che competenze avrò ma ci riuniremo e sapremo a che punto siamo con questa storia. Vi prego di non improntare tanto delle vostre energie su questa cosa che è importante ma meno centrale di tante altre”. Per quanto riguarda il fatto che la canzone di cui si ipotizza il plagio sia stata eseguita altre volte, ha spiegato che la sua spiegazione “era per sgombrare il campo dal fatto che genericamente si dica che ritornello, gran parte della forma canzone moderna non più regolata da questo, però sono d’accordo, sono preoccupato non difendo l’operato e non sono avvocato di nessuno. Mi preoccupo di avere un giudizio corretto e di essere più informato».

 

Su Twitter #IoStoconMetaMoro è stato uno degli hashtag dal maggior successo nella serata di ieri sera: Ermal Meta e Fabrizio Moro non si sono esibiti, e al loro posto è stato sorteggiato Renzo Rubino per sostituirli. La Rai ha precisato che i due cantanti sono stati rinviati alla serata di oggi, anche se un’eventuale conferma del plagio porterebbe alla loro squalifica, che però appare improbabile secondo gli esperti del Festival.

Foto copertina: ANSA/CLAUDIO ONORATI

 

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