Giorno della Memoria, in una scuola di Roma non si può cantare Bella Ciao

27/01/2018 di Redazione

Niente da fare. Nemmeno nella Giornata della Memoria si riesce a trovare un accordo sulla canzone Bella Ciao. Alla scuola elementare Franchetti, nella romana San Saba, alcuni genitori se la son presa per la scelta musicale di alcune maestre. Come spiega Cristina Nadotti su Repubblica Roma per oggi 27 gennaio è prevista una cerimonia per scoprire una targa per “nonno” Bruno Fantera, che nella sua casa salvò dalle deportazioni nazifasciste una famiglia di ebrei. I bimbi sono stati coinvolti per l’occasione con varie attività. Una di queste era cantare in coro “Bella ciao”. Apriti cielo.

SCUOLA FRANCHETTI: POLEMICA SUL BELLA CIAO

In una riunione del consiglio d’istituto alcuni genitori si sono lamentati per la scelta della canzone che, secondo loro, porterebbe la politica nella scuola con una visione unilaterale della Seconda Guerra Mondiale. Risultato? Bella Ciao è stata messa in stand by. Raffaella Cordeschi, una dei genitori membri del consiglio, spiega a Repubblica come sia stata una lotta ardua contro i reticenti: “I genitori che si oppongono sostengono che “Bella ciao” è il simbolo di una parte politica e che la politica non deve entrare in questa celebrazione. Abbiamo cercato di spiegare che, al contrario, si tratta di un testo ormai patrimonio storico comune, calzante visto che il tutto si tiene in uno dei quartieri simbolo della resistenza al nazi-fascismo.La scelta fatta dalle maestre non ha nulla a che vedere con la politica, fa parte di un lavoro fatto in classe sul periodo storico, i bambini erano felici di cantare e sarebbero molto delusi se non potessero farlo”.

Tanta polemica per quella che, spiegano alcuni genitori, è una minoranza. Una minoranza che però sembra riuscire a fermare una canzone simbolo di quel periodo. In una scuola da sempre definita molto aperta e libera.

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