Valentino Rossi, gli ex custodi della villa licenziati a Natale dello scorso anno: «Ci deve 114mila euro»

10/01/2018 di Redazione

Turni incredibilmente lunghi (in estate dalle 6.30 del mattino alle 21.30, in inverno dalle 8.30 alle 18.30) per far brillare la villa di Valentino Rossi a Tavullia. I due coniugi moldavi di 60 e 62 anni, Victor Untu e Jigan Zinaida – secondo quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino – hanno richiesto al campione di Moto GP ben 114mila euro per stipendi e straordinari arretrati. I due sono stati licenziati tra la vigilia di Natale e il 27 dicembre del 2016, con un allontanamento definito traumatico dal loro avvocato.

LEGGI ANCHE > Spy story Valentino Rossi, rubata la sua radiografia

VILLA VALENTINO ROSSI, IL LICENZIAMENTO DEI CUSTODI

I due coniugi hanno lavorato per dieci anni nella villa di Tavullia, fino a quando quest’ultima è stata di proprietà della società Domus Mea, che ha il legale rappresentante in Graziano Rossi, padre di Valentino. Nel 2016, tuttavia, la villa è passata interamente nelle mani del campione di motociclismo che, quindi, ha provveduto ad allontanare i due custodi.

Il legale dei coniugi moldavi Mario Del Prete ha raccontato così la vicenda, in esclusiva al Resto del Carlino: «Ho chiesto al giudice di interrogare Valentino Rossi perché confermi di aver detto nel 2006, al signor Untu di espletare tutto il lavoro necessario per il buon mantenimento e conservazione del complesso come se fosse casa sua. Chiediamo che il giudice condanni in solido i Rossi, padre e figlio, al pagamento di quanto spetta ai miei clienti, licenziati in maniera traumatica il 24 dicembre e il 27 dicembre del 2016».

VILLA VALENTINO ROSSI, LE RICHIESTE E LA RISPOSTA DEGLI AVVOCATI

La cifra di 114mila euro è stata calcolata sulla base di uno stipendio mensile di 2600 euro per il signor Untu, addetto alla manutenzione di 20mila metri quadrati di parco con piscina, e di 1600 euro per la signora Zinaida che si occupava delle pulizie della casa. A queste cifre, si aggiungono le tredicesime, gli straordinari e il trattamento di fine rapporto.

Rispondono picche gli avvocati di Valentino Rossi, Virgilio QuagliatoGiacomo Cancellieri. Secondo loro, gli straordinari non sono mai stati richiesti dallo stesso campione di motociclismo perché lui non si trovava mai sul posto. Inoltre, i lavori di manutenzione sarebbero stati affidati ad altre ditte, come testimoniato da diverse fatture. La vicenda verrà chiarita in tribunale: il prossimo 12 gennaio sarà fissata l’udienza davanti al giudice del lavoro.

Share this article