Tanzania choc, i riti dell’orrore di magia nera per vincere le elezioni

Più del 90% dei tanzaniani crede nella stregoneria e nel periodo elettorale i politici sono pronti a spendere grosse cifri pur d’assicurarsi fortuna e protezione contro le maledizioni sponsorizzate dai rivali.

Manyaunyau
Il “dottor” Manyaunyau impegnato in un rito (via YouTube)

IL MESTIERE DI STREGONE –

Al Jazeera intervista per l’occasione il «dottor» Manyaunyau, noto stregone con tanto di sito web,  pagina Facebook e un sacco di video su YouTube a documentare le sue imprese, che dice di vivere nella casa donatagli da un importante politico che si è servito di lui per ottenere la riconferma del suo seggio. Manyaunyau si diletta nell’uccidere gatti, tagliando loro la testa o masticandola, ma dice di non farlo volontariamente, sono gli spiriti che s’impadroniscono del suo corpo, che se la prendono con i gatti.

LA STREGONERIA PAGA –

Otto anni fa Manyaunyau si chiamava Jongo Salum, poi ha cominciato con la stregoneri e con i gatti di suo nonno e ha preso un nome che ne ricorda il miagolio. È considerato un amico dei gatti, animali che portano male, ma grande potere e forza se li decapiti e ne bevi il sangue. Manyaunyau ne consuma tre o quattro al mese, tranne che durante il Ramadan, che curiosamente rispetta. Come per il cristianesimo anche l’islamismo si è fuso con le credenze e le idolatrie locali, creando ibridi poco comprensibili dall’esterno, tanto che per l’Islam i gatti sono sacri e farne strage preclude il paradiso. Senza considerare che in paesi come l’Arabia Saudita il semplice sospetto di stregoneria porta alla decapitazione.

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GLI ALBINI IN PERICOLO –

Manyaunyau dice ad al Jazeera che ha molti clienti tra i politici e che quando ci sono le elezioni corrono tutti da lui. Una pratica abbastanza alla luce del sole da aver spinto il ministro degli Interni a proclamare il divieto dell’impiego della magia nera per la contesa elettorale. Ma non sono solo i gatti a dover temere, diffusa è infatti la convinzione che gli albini siano in qualche maniera magici. E in Tanzania l’albinismo è molto diffuso, un caso su 1.400 nati contro 1 ogni 20.000 nel resto del mondo.

DA GRANDE VOGLIO FARE LO STREGONE –

Per questo gli albini in Tanzania rischiano più che mai di essere rapiti e venduti, vivi o a pezzi, a qualche stregone che praticherà riti o confezionerà amuleti con parti del loro corpo. I pescatori credono che spargere capelli di un albino in acqua farà saltare i pesci nelle loro reti, i minatori che il suo sangue funzioni da metal detector, tutti in generale che la polvere delle loro ossa faccia diventare più forti fisicamente e spiritualmente. Per questo parti di copro di albino si vendono carissima (una mano può superare i 40.000 dollari, 350.000 per una persona intera) e per questo per gli albini tanzaniani la vita è un esercizio pericoloso di sopravvivenza. Anche se a poter pagare cifre del genere sono in pochissimi. Poco può fare la legge, che è d’origine coloniale ed è concepita per proteggere gli stregoni dagli accessi di razionalità/religiosità dei colonizzatori o dalle calunnie dei compatrioti e così non solo s’assiste al triste commercio, ma anche al fenomeno per il quale uno dei mestieri più ambiti dai giovani, è proprio quello di stregone. .

 

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