Claudio Borghi (Lega): «La Manovra 2020? È già pronta con un deficit al 3%»

12/08/2019 di Enzo Boldi

In un momento storico in cui anche il più ottimista sembra non vedere la luce alla fine del tunnel, c’è chi come Claudio Borghi si dice tranquillissimo per le sorti dell’Italia e della sua Manovra 2020. La crisi di governo, l’eventuale ritorno alle urne o la formazione di un governo istituzionale (o di scopo) mettono a rischio, per via delle tempistiche, la presentazione per tempo e l’approvazione entro la data limite del 31 dicembre 2019 della Legge di Bilancio. Ma il presidente leghista della Commissione Bilancio alla Camera dei deputati sostiene di averla già pronta.

«La Manovra 2020 è già pronta. Non ci sarà nessuna follia e nessuna voglia di arrivare allo scontro con Bruxelles per la voglia di farlo: faremo valere le nostre ragioni – spiega Claudio Borghi nella sua intervista a La Stampa -. Ci saranno il taglio dell’Irpef, saranno sterilizzate le clausole di salvaguardia e sarà scongiurato l’aumento dell’Iva, ma il deficit starà al 3%».

I parametri Ue da rispettare

Non spiega dove si reperiranno i fondi per coprire i 23 miliardi necessari e neanche dove saranno trovati i soldi per tutto il resto. Ma la promessa del leghista è di non sforare i parametri di Maastricht, come invece indicato più volte dal suo segretario in giro per i comizi del suo Beach Tour. Ma Claudio Borghi, a differenza di Matteo Salvini, non ha parlato di Flat Tax.

La Manovra 2020 è già pronta: parola di Claudio Borghi

«C’è chi ha raccontato che la Lega abbia aperto la crisi per sfuggire a questo problema – prosegue Claudio Borghi – ma noi la Manovra 2020 la vogliamo fare. Siamo già pronti, l’abbiamo già scritta. Non abbiamo messo il deficit al 12%, ma siamo stati prudenti restando dentro i famosi parametri indicati dal Patto di Stabilità UE, anche perché abbiamo avuto un partner di governo prudente e avevamo già scelto questa soluzione». Insomma, il tutto sembra smentire quanto detto da Salvini nei giorni scorsi, quando disse che poco gliene importava dei vincoli della Commissione Europea.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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