Nelle app per i parcheggi vince il modello ecosistema

L'app per il parcheggio in città (magari diversa per ognuna) e quella per il parcheggio in aeroporto. Risulta sicuramente scomodo ma, per averne una sola, occorre puntare su realtà che operano creando un ecosistema

14/07/2023 di Ilaria Roncone

Cos’è che rende un progetto legato a un’app un progetto di successo? Creare un ecosistema, sarebbe la risposta di ParkingMyCar. In partnership con Fondazione Italia Digitale è stato organizzato l’evento The Next Move che – attraverso l’intervento di esperti di settore tra cui travel blogger, fondatori si start up a tema travel e smart city e istituzioni politiche – ha provato a mettere a fuoco tutti i punti cardine dell’innovazione che si lega alla cultura e che si mette al servizio dei cittadini nella loro vita quotidiana, per risolvere i problemi più concreti. Uno tra questi? Quello della ricerca di parcheggio non solo in città ma anche quando si parte nelle vacanze, dovendo lasciare il veicolo – che per andare in aeroporto, per esempio, è la prima scelta per la metà dei giovani – in prossimità di stazioni, porti e aeroporti.

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Il digitale al servizio del cittadino

Un progetto come quello di ParkingMyCar, quindi, sfrutta il potenziale del digitale per facilitare la vita di tutti i giorni. Di «servizi digitali sia locali che nazionali ce ne sono tanti, dobbiamo imparare a sfruttarli per facilitare la vita quotidiana dando anche lavoro alle persone», ha affermato Francesco Di Costanzo (Presidente Fondazione Italia Digitale) in apertura dell’evento, spiegando – in breve – quella che è la missione della fondazione.

A prendere parola sono stati anche Mattia El Aouak, Founder & CEO ParkingMyCar, e Andrea Mazzoni, Chief Commercial Officer ParkingMyCar. Il primo ha raccontato la storia di come è cominciato tutto, una di quelle comuni ai progetti di successo che vedono il non arrendersi come ingrediente fondamentale: «Abbiamo passato anni alla ricerca di investitori ricevendo tanti no perché non eravamo abbastanza grandi, ci dicevano di tornare quando saremmo cresciuti. Non capivano le potenzialità del progetto digital ma, negli ultimi vent’anni, le grandi rivoluzioni le hanno portate le start-up. Noi siamo stati fortunati e volenterosi, siamo riusciti ad andare avanti nonostante i messaggi che incontravamo non fossero positivi. Oggi ParkingMyCar dà lavoro a trenta persone ed è pronta ad espandersi, nel 2024, in altri Paesi europei».

Mazzoni ha spiegato quali sono gli obiettivi in termini di espansione: «Vogliamo essere un punto di contatto tra travel e digitale, tra privato e pubblico. Siamo partiti dalla lunga sosta, in ambito portuale e aeroportuale, per risolvere quel problema: perché un utente oggi per prenotare un parcheggio in aeroporto deve usare un’app, per prenotarlo in città un’altra, per pagarlo un’altra ancora…abbiamo provato a creare un unico ecosistema».

«Il modello di ParkingMyCar è ecosistema»

Lo ha confermato anche Veronica Zucalli, Chief Communications Officer ParkingMyCar, che ci ha spiegato cosa c’è nel futuro di un progetto del genere: «La visione del futuro parte dal fatto che le app per la mobilità e per trovare parcheggio, come abbiamo visto dalla ricerca (di cui ci siamo occupati in un altro articolo del nostro monografico di oggi n.d.R.), vengono utilizzate da tantissime persone e il potenziale inespresso è tanto perché soltanto il 30% delle persone interviste le conosce, quindi abbiamo un 70% di persone da intercettare solo in Italia. Fra un anno noi di ParkingMyCar puntiamo a consolidare il mercato italiano e intervenire in due nuovi Paesi avviando un processo di internazionalizzazione».

Cosa vuol dire un modello ecosistema? «Il modello di ParkingMyCar è ecosistema, quindi quando arriviamo in una città – che sia grande o che sia piccola – cerchiamo di garantire la copertura di tutti i segmenti della sosta. Un esempio, Bari: è una città che definiamo ad ecosistema perché lì l’utente può usufruire di tutte le tipologie di parcheggio, in aeroporto, in porto, nei pressi della stazione, nei parcheggi della città, pagare la sosta blu. E lo può fare tramite un’unica app»

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