Dal park sharing al pagamento del parcheggio in città: quanto siamo digitalizzati?

La maggior parte dei giovani che arriva in aeroporto lo fa con la macchina. Ma solo il 13% lo fa utilizzando un'app per il parcheggio

14/07/2023 di Gianmichele Laino

C’è una prateria – anzi, per utilizzare una metafora dello stesso ambito semantico – un’autostrada per migliorare la digitalizzazione degli automobilisti che cercano parcheggio. È quello che rivela un sondaggio che ha coinvolto Istituto Piepoli per Fondazione Italia Digitale e Parking My Car, che è stato presentato nel corso dell’evento The Next Move, nel corso del quale si è parlato di mobilità, viaggio, innovazione e – ovviamente – digitale. Un campione significativo di italiani, d’età maggiore di 18 anni, è stato consultato per comprendere quante volte ha viaggiato con un aereo e che mezzo ha utilizzato per raggiungere l’aeroporto. Nell’ambito del nostro approfondimento sulle smart city e sulla mobilità sostenibile dal punto di vista digitale, sicuramente è interessante il dato riguardante l’utilizzo dell’automobile per recarsi nei principali scali cittadini.

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Sondaggio sulle app per il parcheggio dell’Istituto Piepoli

Il 51% del campione interrogato utilizza l’automobile per arrivare in aeroporto. L’altra metà del campione, invece, si divide tra taxi (11%), treno (16%), autobus (9%) e altri mezzi (13%). Arrivare con l’auto in aeroporto incide moltissimo sui tempi necessari per cercare un parcheggio: in media, l’intero campione impiega 8 minuti per trovare una collocazione alla propria automobile (anche se il 48% degli intervistati afferma di trovare parcheggio entro 5 minuti).

Nonostante le lunghe tempistiche medie per trovare parcheggio, c’è ancora molto da fare per l’utilizzo di strumenti digitali che potrebbero agevolare l’operazione. Infatti, c’è soltanto una percentuale del 13% che ha dichiarato di utilizzare un’app per la ricerca del parcheggio. È interessante osservare le fasce d’età che contribuiscono a mettere insieme questo dato: tra i 18 e i 34 anni gli utilizzatori sono il 16%, tra i 35 e i 54 anni il 15%, per la fascia d’età maggiore di 55 anni parliamo di una percentuale del 10%.

Livio Gigliuto, Direttore Generale Fondazione Italia Digitale e Presidente Istituto Piepoli, ha affermato che questo dato può avere una duplice lettura. E non è detto che si debba dare una visione pessimistica a questa percentuale del 13% di utilizzatori: «È vero – dice – che quasi 9 italiani su 10 non utilizzano una applicazione per il parcheggio, tuttavia una percentuale del 13% indica che c’è uno zoccolo duro di persone che possono rappresentare un’ottima base di partenza. Chiaramente sono soprattutto i giovani, i nativi digitali, a usare app per parcheggio, però non c’è un crollo tra gli over 55. C’è quindi potenziale per far sì che questa pratica si possa diffondere». Una pratica che, lo ricordiamo, contribuisce a rendere le città più digitali, più sostenibili e – soprattutto – più vivibili. 

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