IO, l’app di Stato, bloccata perché non garantisce un trattamento dati adeguato

L'app di Stato e dei servizi pubblici che dovrebbe garantire la massima protezione dei dati di tutti gli italiani sta fallendo secondo il Garante, che ne ha disposto il blocco

10/06/2021 di Ilaria Roncone

Si torna a parlare di privacy e si torna a ribadire che l’App IO, l’app di Stato e dei servizi pubblici, non è sicura a livello di privacy e non tratta in maniera trasparente i dati forniti dai cittadini. Proprio per questa ragione il Garante Privacy ha stabilito, in seguito alla stessa riunione del Collegio che ha dato l’ok all’utilizzo del Green Pass in Italia, che PagoPA – il sistema di pagamento a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi nel nostro paese – blocchi provvisoriamente alcuni trattamenti dati effettuati tramite IO.

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Blocco provvisorio in via d’urgenza dell’App IO

La disposizione arriva direttamente dal Garante Privacy «in relazione a criticità di ordine generale sul funzionamento dell’App IO». Si ordina «in via d’urgenza alla società PagoPA di bloccare provvisoriamente alcuni trattamenti di dati effettuati mediante la predetta app che prevedono l’interazione con i servizi di Google e Mixpanel – ha dichiarato l’Autorità – e che comportano quindi un trasferimento verso Paesi terzi (es. Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati (es. transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze), effettuato senza che gli utenti ne siano stati adeguatamente informati e abbiano espresso il loro consenso».

Già nel 2020 e in più di un’occasione – soprattutto a dicembre, quando c’è stato un boom di download per poter partecipare al programma Cashback di Stato – il Garante aveva attenzionato il sistema perché venisse reso conforme alle normative sulla privacy che vigono nel nostro paese.

Quando l’informatica privacy è imprecisa

Già nel 2020 l’Autorità aveva sottolineato quanto fosse imprecisa l’informativa di IO e quanto questo potesse essere problematico, considerata la cessione dei dati a paesi terzi. Intanto sono mesi che molti italiani utilizzano l’app IO – incentivati dallo stato – non solo per il Cashback ma per tutta una serie di servizi di pubblica amministrazione forniti affidando i propri dati al portale.

Nell’ambito della transizione digitale della Pubblica Amministrazione italiana l’app IO è il futuro, peccato solo che questa mancata garanzia di protezione e i continui richiami del Garante Privacy – lo scorso ottobre, per esempio, il Garante aveva già criticato «l’utilizzo di notifiche push, l’attivazione automatica di servizi non espressamente richiesti dall’utente, il trasferimento di dati personali verso Paesi terzi» – minimo seriamente la fiducia degli italiani nell’istituzione.

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