Baldoni verso la direzione dell’agenzia per la cybersicurezza, 800 dipendenti entro il 2027

La bozza del decreto legge predisposta da Franco Gabrielli che, in queste ore, viene esaminato dal Copasir

10/06/2021 di Gianmichele Laino

Sarà il Copasir a emettere il suo parere definitivo, sebbene non vincolante, sulla struttura della nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale. In queste ore, infatti, la bozza del decreto legge preparato da Mario Draghi, con il supporto fondamentale del sottosegretario Franco Gabrielli, sta circolando tra i parlamentari che fanno parte del comitato per la sicurezza della Repubblica: un atto dovuto, dopo che – con il governo Conte 2 – la creazione di questa struttura stava per essere affidata direttamente al Dis. In ogni caso, al momento, ci sono due elementi piuttosto sicuri: che proprio il vice del Dis, Roberto Baldoni, guiderà questa agenzia e che l’apparato sarà importante a livello di struttura e di canali d’impiego.

LEGGI ANCHE > Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Draghi prepara il decreto

Roberto Baldoni a capo di una struttura che avrà anche 800 dipendenti

Roberto Baldoni è sicuramente una delle personalità a livello istituzionale con maggiore esperienza nel campo della cybersicurezza. Docente ordinario di Sistemi Distribuiti presso la Facoltà di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli studi Sapienza di Roma, ha – nel corso della sua carriera – rivestito compiti di fama internazionale nel settore della cybersecurity, sia a livello pubblico, sia a livello privato. Una assoluta eccellenza nel campo, per quanto riguarda un apparato istituzionale italiano che – da sempre – ha mostrato più di un deficit proprio a livello culturale nel settore della cybersecurity (tanto da ricevere una dura reprimenda da NATO e Unione Europea soltanto nel 2013, a causa del mancato adeguamento di una struttura fondamentale per combattere le intrusioni cibernetiche così frequenti, soprattutto negli ultimi mesi).

Sarà lui a dirigere una struttura che farà capo direttamente al presidente del Consiglio che, nella fattispecie, sarà coadiuvato da un gabinetto formato dall’autorità delegata e dai ministri di volta in volta interessati nelle questioni di sicurezza informatica. Le decisioni che contano, sia a livello di strategie da mettere in campo in seguito a minacce per la cybersecurity o semplicemente in coerenza con le linee guida che lo Stato intende intraprendere in questo settore (compresa quella legata alla comunicazione) verranno prese proprio da questo organismo, terminale di un apparato che consisterà in 300 dipendenti, che potrebbero arrivare a 800 nel 2027.

Foto IPP/Fabio Cimaglia-Roma

Share this article