Anonymous Italia sugli attacchi di Killnet alla Polizia: «Ragazzi di 15-20 anni, stupisce che la polizia si sia fatta sorprendere»
Abbiamo provato a contattare il collettivo di hacktivisti che sta operando dall'Italia: ecco le loro risposte rispetto all'attacco di Killnet-Legion
16/05/2022 di Gianmichele Laino
Facciamo una premessa doverosa. Quando si parla di hacktivismo e, soprattutto della galassia di Anonymous a livello globale, si entra in un terreno molto complesso: sono diverse le persone che possono sposare le cause e i principi su cui si basa Anonymous e tutte queste persone possono condividerne la simbologia che noi associamo tradizionalmente agli hacktivisti. Con l’inizio della guerra in Ucraina, tuttavia, nella già vastissima comunità di Anonymous, è stato lanciato l’hashtag #OpRussia: tutti quegli attivisti che intendono colpire con le loro azioni portali e siti istituzionali russi possono coalizzarsi e contribuire alla causa. In Italia, da questo punto di vista, sembra essere molto attiva la community che fa riferimento all’account Twitter @AnonNewsItalia, che abbiamo contattato per farci dare qualche indicazione in più rispetto alla temperie che si sta vivendo e che si sta sviluppando in questi giorni. Gli hacktivisti pro-Russia di Killnet e di Legion stanno letteralmente prendendo di mira le istituzioni italiane: tra le loro vittime, i siti del ministero della Difesa, del Senato e – oggi – anche quello della Polizia di Stato. L’account @AnonNewsItalia ha, dunque, dichiarato guerra a questi hacktivisti pro Russia ed è venuto in possesso di alcune informazioni su di loro, che ben ci fanno capire anche il contesto dell’attacco al sito della Polizia di Stato di questa mattina.
AnonNews Italia, il suo punto di vista sull’attacco di Killnet alla Polizia di Stato
Se dobbiamo inserire una cifra stilistica che contraddistingue l’account @AnonNewsItalia, sicuramente c’è da indicare il patriottismo. Si tratta di un gruppo che ci tiene particolarmente al proprio Paese. La galassia di Anonymous, invece, ha una propensione più spiccatamente globalista e lontana dalle autorità dei singoli stati, sebbene abbia fatto una scelta di campo molto precisa decidendo di contrapporsi alla Russia con tutte le sue forze sin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina.
Al netto di questo, abbiamo provato a chiedere cosa risulti, in queste ore, a @AnonNewsItalia in merito all’azione contro la polizia di Stato: «L’attacco risulta anche a noi: è già stato eseguito maldestramente. Visto che è stato condotto da ragazzi dai 15 ai 20 anni, sinceramente ci meraviglia tanto come la polizia possa essersi fatta bucare cosi facilmente». Proprio il profilo di Killnet e di Legion è stato in qualche modo tracciato dagli hacktivisti di Anonymous Italia. Stando a quello che ci hanno detto, si tratta di «un gruppo di ragazzini con un briciolo di conoscenza base di determintati programmi e si vantano di essere hacker. Nel nostro linguaggio vengono definiti Lamer, ovvero gruppi di persone o una singola persona che fanno o fa finta di essere un collettivo e che si prendono o si prende i meriti di attacchi mai fatti. Loro, nello specifico, addirittura per arrotondare o guadagnare qualcosa: sul loro blog vendono scarpe da tennis europee».
Anonymous Italia ha ben chiaro il motivo in base al quale Killnet-Legion hanno attaccato la Polizia di Stato: «Si tratta di una ritorsione – ci dicono – loro si sono vendicati e sono arrabbiati per il fatto che sia la polizia, ma soprattutto noi, abbiamo fermato il loro attacco e siamo riusciti a bucarli». La comunità di AnonNewsItalia rivendica la propria parte in questa lotta senza quartiere con gli hacktivisti filo-russi: «Siamo coinvolti anche noi nell’attacco contro la polizia: ovviamente si tratta di ripicca, in quanto noi abbiamo bucato loro e non viceversa. Ci sono tantissimi piani d’attacco nei loro confronti, come stiamo facendo da quando è iniziata l’ #oprussia Ci sono altri gruppi che ci aiutano nelle nostre operazioni, la parte più importante è la collaborazione non solo tra hacker ma con la popolazione italiana: i cittadini vengono a riferirci qualsiasi notizia trovano sul web, in particolare il nostro braccio destro è @LucyKook4 (si tratta di un account Twitter con oltre 1500 followers che, nella sua timeline, affronta spesso temi relativi all’hacktivismo e retwitta spesso contenuti della community di Anonymous Italia, ndr)».
Gli hacktivisti che abbiamo contattato ci hanno spiegato anche quali sono stati i pesi specifici della risposta all’attacco, annunciato da Legion, contro l’Eurovision. Una grande parte di responsabilità per aver fatto fallire l’attacco è sicuramente da attribuire alla CDN Cloudflare, i cui servizi sono stati utilizzati dall’app di Eurovision. Del resto, come ci hanno spiegato i ragazzi di Anonymous Italia, sarebbero bastate davvero delle conromisure minime per far fronte a degli hacktivisti che si muovono attraverso schemi di attacco non particolarmente complessi. Contromisure che, purtroppo, non sono state prese dalla polizia di Stato, che si è fatta sorprendere.