L’annuncio per un posto da avvocata in cui si chiede di inviare il profilo Instagram

Il polverone si è sollevato su Facebook per lo screen di un annuncio con cui si cerca un'avvocata a cui si chiede di «inviare curriculum con foto e profilo Instagram»

14/02/2022 di Ilaria Roncone

«Cercasi AVVOCATESSA, per valutare bene le competenze hanno necessità di avere foto e profilo instagram. Come iniziare bene la settimana»: questo il copy di un post pubblicato questa mattina insieme allo screen di un annuncio per la ricerca di un’avvocata. «Avvocato Piazza Mazzini cerca avvocatessa per collaborazione interna. Inviare curriculum con foto e profilo Instagram a:». L’annuncio termina con indirizzo e-mail e nome dell’avvocato che fa la ricerca oscurati. L’annuncio dello studio legale di Piazza Mazzini è stato regolarmente pubblicato sul sito dell’Ordine degli avvocati ma, dopo essere stato screenshottato, non ci è voluto molto perché montasse una polemica sulla questione annuncio avvocata profilo Instagram.


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Le critiche all’annuncio avvocata profilo Instagram

Non tardano ad arrivare una serie di commenti critici in merito all’annuncio: c’è chi mette in dubbio il criterio di valutazione della preparazione («Così valutano la preparazione. Tu non metti tutte le cause chi vinci su Instagram?!), chi commenta la scelta linguistica “avvocatessa” («In realtà è sbagliato in primis che si cerchi un’avvocatessa») – come specifica la Treccani, l’utilizzo di avvocatessa è tradizionale mentre avvocata «viene adoperata, in particolare, da chiunque sia sensibile a un uso non sessista – e, più in generale – non discriminatorio della lingua italiana» – o chi sottolinea che chiedere esplicitamente una donna violi le pari opportunità negli annunci di lavoro («Ma non esisteva un Comitato pari opportunità, all’interno dell’Ordine di Roma?»). C’è anche chi fa notare – come ha poi fatto anche colui che ha pubblicato l’annuncio – che si tratta di un testo approvato e pubblicato sul sito dell’Ordine degli avvocati di Roma («Ma l’inserzione e sul sito dell’Ordine??? Com’è possibile che si consentano certe cose???»).

L’avvocato spiega le sue ragioni ma il dibattito continua

«Quando la toppa è peggio del buco», si legge tra gli ultimi commenti al post in riferimento all’intervista che il diretto interessato – Felice D’alfonso Del Sordo – ha rilasciato a Repubblica. Si tratta di un professionista noto per essere l’avvocato dei vip e che è esperto di diffamazione a mezzo stampa. Tra coloro che ha rappresentato troviamo Adriano Celentano, Carlo Verdone, Mina e altri ancora. La spiegazione data per rispondere al polverone che si è sollevato parte dal metodo, con l’avvocato che dice di avere «preso spunto dagli americani» per venire a conoscenza di «alcuni aspetti che la persona stessa rende noti sui social. Instagram mi fa risparmiare tempo e sui social di solito non si mente. Sui curricula, invece, spesso».

Secondo Del Sordo il privato entra a far parte per forza dell’ambito lavorativo: «Dopo almeno sei mesi, o anche più, si capisce bene la persona con cui hai deciso di collaborare: vengono fuori dopo tale periodo degli atteggiamenti che incrementano la sintonia o la comprimono. È inevitabile che il privato si sovrapponga quasi sempre con il professionale, soprattutto quando si passano otto ore dentro lo stesso studio e sotto lo stesso tetto».

Come giustifica il fatto che l’annuncio sia rivolto solo alle donne? «Ho ricevuto lettere di insulti per l’annuncio non ambosessi, ma io vedo le donne più grintose, ultimamente: avrei potuto pubblicare la richiesta ambosessi e poi scartare gli uomini». Del fatto che molte donne abbiano protestato l’avvocato non si preoccupa («ci saranno anche rimaste male, ma sono io che devo scegliere loro, non devo fondare un partito politico, né sono un uomo pubblico, quindi non ho bisogno di consenso») affermando che il solo consenso del quale ha necessità è quello del suo Ordine («è importante che ci sia stata l’approvazione del mio testo per l’annuncio di collaborazione da parte del consiglio dell’Ordine, e questo mi basta»).

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