Molestie e discriminazione, risarcimento di 80 milioni alle dipendenti dell’azienda produttrice di League of Legends
Oltre al risarcimento in denaro, la famosissima azienda produttrice di videogiochi ha promesso politiche maggiormente inclusive e trasparenti
28/12/2021 di Ilaria Roncone
La casa produttrice di videogiochi del calibro di League of Legends e Valorant, Riot Games, pagherà almeno 80 milioni di dollari di risarcimento dopo una action class mossa da 2.300 dipendenti che hanno accusato l’azienda di discriminazione e molestie ai danni delle donne. Oltre a questa somma altri 20 milioni andranno via per le spese legali. Al di là del denaro, il cambiamento in azienda avverrà – almeno secondo quanto promesso – a livello fattuale: ci saranno una maggiore trasparenza salariale e tre anni di monitoraggio della situazione a opera di terze parti.
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Il risarcimento di Riot Games per discriminazione delle dipendenti
La storia è iniziata nel 2018, quando i dipendenti ed ex dipendenti si sono uniti per fare causa in seguito a un rapporto che evidenziava problemi di sessismo sistemico e trattamento ingiusto nei confronti delle donne. Nella causa – come riporta The Verge – è stato descritto un ambiente in cui i dipendenti maschi potevano liberamente fare commenti sessualmente espliciti e dispregiativi nei confronti delle colleghe. Si parla di una «politica e pratica non scritta della società, che preferisce gli uomini alle donne nell’assunzione, promozione e compensazione dei suoi dipendenti».
Gli uomini venivano sempre prima delle donne quando si trattava di promozioni, assunzioni e compensazioni quindi e, alla fine, Riot ha dovuto pagare un prezzo anche più alto di quello che era stato inizialmente concordato nel 2019. Quell’anno, infatti, l’azienda se l’era “cavata” con un accordi ari a 10 milioni di dollari ma il alifornia Department of Fair Employment and Housing (DFEH) e la Division of Labor Standards Enforcement (DLSE) lo hanno bloccato, pretendendo per le donne coinvolte il diritto ad avere fino a 400 milioni di dollari.
L’avvocato che ha rappresentato le donne della class action ha esultato: «Questo è un grande giorno per le donne di Riot Games – e per le donne di tutte le aziende di videogiochi e tecnologia – che meritano un posto di lavoro libero da molestie e discriminazioni». Menzione anche alla correttezza dell’azienda: «Apprezziamo l’introspezione e il lavoro di Riot dal 2018 per diventare un’azienda più diversificata e inclusiva, la sua volontà di assumersi la responsabilità del suo passato e il suo impegno per la correttezza e l’uguaglianza in futuro».
Riot, da parte sua, ha commentato l’accordi dicendo di sperare che «sia un adeguato riconoscimento per coloro che hanno avuto esperienze negative alla Riot e dimostri il nostro desiderio di dare l’esempio nel portare più responsabilità e uguaglianza nell’industria dei giochi».