Activision Blizzard paga 18 milioni di dollari di risarcimento per le accuse di molestie sessuali in azienda
Il colosso che produce videogiochi ha deciso di rimediare alle accuse con un fondo di risarcimento per i dipendenti coinvolti e di promuovere nuovi comportamenti
28/09/2021 di Ilaria Roncone
Un fondo di 18 milioni di dollari per risarcire i dipendenti americani che sono stati coinvolti nella questione. Così si chiude il caso di discriminazione e molestie sessuali sul lavoro per Activision Blizzard, colosso del gaming che produce giochi popolarissimi del calibro di Call of Duty, World of Warcraft e Overwatch. Dell’accusa si è occupata la Equal Employment Opportunity Commission (EEOC) degli Stati Uniti e, nonostante Activision continui a negare di aver infranto gli accordi – ovvero garantire un ambiente di lavoro inclusivo – in quanto parte della commissione, ha accettato di pagare il risarcimento.
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Risarcimento e promesse di Activision Blizzard
Sulla società si indaga dal 2018 e l’accusa è quella di «pratiche di impiego illegali sottoponendo dipendenti, individui o un gruppo di individui a molestie sessuali, discriminazioni di gravidanza e/o ritorsioni correlate», come si legge nei documenti del tribunale. L’accordo è stato raggiunto per «evitare le spese, la distrazione e il possibile contenzioso associato a tale controversia» e prevede – oltre al fondo di 18 milioni – una serie di altri intenti.
Si parla di rivedere e aggiornare le politiche aziendali su discriminazione e molestie, assicurandosi che i dipendenti – dai manager alle risorse umane – vengano formati in tal senso. L’accordo comprende anche l’assunzione di un consulente terzo per supervisionare e fare report sui cambiamenti. Qualora dovesse avanzare del denaro dal fondo, la somma sarà destinata a gruppi non-profit che promuovono le donne e la parità di genere nei settori dei videogiochi e della tecnologia.
Nel lungo comunicato con cui Activision ha comunicato la cosa si fa cenno anche all’intenzione di sviluppare software e programmi di formazione «per migliorare le politiche e le pratiche sul posto di lavoro per i datori di lavoro in tutta l’industria tecnologica». «Mi dispiace che qualcuno abbia dovuto sperimentare una condotta inappropriata – ha scritto Bobby Kotick, capo di Activision – e rimango fermo nel mio impegno a rendere Activision Blizzard uno dei luoghi di lavoro più inclusivi, rispettati e rispettosi al mondo».