Fortnite è stato «spento» in Cina

La misura è stata presa nell'ambito della più vasta regolamentazione statale dei giochi online e del loro utilizzo da parte dei minori

16/11/2021 di Redazione

Un amore mai sbocciato. Fortnite in Cina non sarà più attivo. Lo spegnimento del videogame iconico targato Epic Games è avvenuto il 15 novembre, mentre già dal 1° novembre era impossibile per i nuovi utenti iscriversi. Una decisione che è stata presa nell’ambito della più ampia regolamentazione del gaming e dei minori, che è stata stabilita dalle autorità locali nelle scorse settimane. In virtù del consumo dei videogiochi da parte dei ragazzi, infatti, il governo ha deciso di istituire dei giorni e delle fasce orarie ben precise all’interno delle quali è possibile fruire di queste piattaforme online.

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Fortnite in Cina è stato spento

Il mercato di Fortnite in Cina, del resto, non era così vasto. Dunque, la decisione di effettuare lo switch off a partire dal 15 novembre non è stata così incisiva come a prima vista potrebbe sembrare. Fortnite è sempre stato una sorta di test permanente per quanto riguarda il mercato cinese. Epic Games, evidentemente, ha deciso che non valesse la pena continuare a implementare la piattaforma di gioco in un mercato in cui il governo ha deciso che i ragazzi – i principali fruitori della piattaforma – possono utilizzarla soltanto in determinati giorni della settimana e per un periodo di tempo molto limitato.

Fortnite in Cina aveva delle caratteristiche diverse, infatti, rispetto alle sue versioni nel resto del mondo: venivano evitate le raffigurazioni di teschi ed era stata implementata una funzione per evitare la rappresentazione della violenza. Inoltre, erano stati istituiti promemoria automatici per i giocatori dopo 90 minuti dall’inizio della sessione, per ricordare ai ragazzi che – al di là della piattaforma – c’era lo studio ad attenderli.

«Grazie per essere salito a bordo e per aver partecipato al test Fortnite» – è stato il messaggio di congedo della compagnia alla propria utenza cinese. Che rischia così di essere tagliata fuori – almeno per il momento – rispetto a una delle più grandi evoluzioni dell’utilizzo di internet che la storia recente si sta preparando ad affrontare.

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