Finge di essere Andrea Ranocchia su Facebook per importunare le ragazze
25/05/2019 di Enzo Boldi
I social sono ricchi di profili fake che pullulano e nascono ogni giorno. Nonostante il tentativo da parte di Facebook (e Instagram) e Twitter di arginare il fenomeno, ci si trova spesse volte davanti a profili sospetti. Tra i più bersagliati, ovviamente, i personaggi pubblici che vedono continuamente nuovi account fiorire con il loro nome e le loro foto. L’ultimo episodio è stato denunciato dal calciatore dell’Inter Andrea Ranocchia che su Twitter ha svelato un profilo falso che si spacciava per lui. L’utente è diventato poi un reo confesso, ma quell’account è ancora online.
Lo stesso difensore nerazzurro ha scritto sul proprio profilo Twitter di fare attenzione a quelli che sono gli account certificati e quelli che non lo sono. E il modo è molto semplice, anche grazie allo strumento di autenticazione – la famosa spunta blu di Facebook e Twitter vicina al nome del personaggio – che garantisce la veridicità di quel profilo. Una funzione che, ormai, viene utilizzata dalla maggioranza dei Vip, sportivi o similari.
Ci tengo a precisare ancora una volta che gli unici miei profili su Facebook, Instragram e Twitter, sono le pagine verificate. ✔️
Attenzione ai profili fake come questo👇https://t.co/OUjDhwmghG pic.twitter.com/r8Rr6nIM9T— Andrea Ranocchia (@23_Frog) May 23, 2019
Si finge Andrea Ranocchia per rimorchiare su Facebook
Ed è stato lo stesso autore di quel falso account, che ha chiesto pubblicamente scusa con un post proprio su quel profilo fake: «Questo profilo è falso. Non sono Andrea Ranocchia, non lo conosco, e chiedo scusa a lui, a sua moglie e il loro bambino per essermi ingiustamente appropriato della sua identità. Chiedo scusa a tutte le donne che ho importunato fingendomi di essere Andrea. Non succederà mai più».
Il falso profilo è ancora online
Peccato che quel profilo di un falso Andrea Ranocchia sia ancora online, nonostante l’auto-dichiarazione di colpevolezza e il j’accuse rivolto a se stesso, dopo esser stato pizzicato e redarguito anche pubblicamente dal difensore numero 23 dell’Inter.
(foto di copertina: ANSA / Roberto Bregani)