Virginia Raggi annuncia: «Per Ama non ci sarà nessun concordato preventivo»

15/01/2019 di Enzo Boldi

Dopo aver dato ossigeno alle casse di Atac, Virginia Raggi e la sua giunta devono trovare un modo per risanare i profondi buchi nel bilancio di un’alta municipalizzata di lusso del Comune di Roma. Si tratta di Ama (Azienda municipale ambiente) che ha come compito principale quello della gestione dei rifiuti urbani prodotti dai cittadini romani che pagano le tasse. E, a proposito di imposte, la sindaca della capitale ha precisato che non ci sarà nessun aumento della Tari (l’imposta sulla spazzatura) e che Ama non riceverà lo stesso trattamento riservato ad Atac.

Tra i piani del Campidoglio, infatti, non c’è quello del concordato preventivo per salvare le casse di Ama. La soluzione era stata trovata la scorsa settimana con l’azienda pubblica dei trasporti, ma la giunta Raggi non ha intenzione di sobbarcarsi un’altra lunga strada che – a differenza di quanto accaduto con Atac – rischia di essere solo una perdita di tempo, con un probabile accordo irraggiungibile con i creditori dell’azienda municipalizzata che si occupa del ritiro e della gestione dei rifiuti.

Nessun concordato per salvare Ama

Altro tema caldo, sempre legato alla gestione dei rifiuti nella capitale, è quello che riguarda il Tmb Salario, l’impianto andato a fuoco il mese scorso e messo completamente fuori uso provocando – oltre a una nube tossica sui cieli di Roma – anche uno stop alla raccolta della spazzatura. «Dopo il rogo in un impianto che trattava un quarto dei rifiuti di Roma tutto questo ha impattato sul piano industriale di Ama, c’è stato un rallentamento non previsto e non prevedibile che ha portato a una revisione totale del piano – ha spiegato Virginia Raggi in Campidoglio -. Nel nuovo piano quell’impianto non ci sarà più. E quindi Ama ha dovuto riaggiornare il piano alla luce di questa cosa».

La Tari non aumenterà per i romani

Quindi, il Tmb Salario non esisterà più e le battaglie dei cittadini del posto possono esser finalmente ritenute vinte. Anche se, per accelerare questo passo, è servito un forte rogo con annessa aria tossica che continua ad aleggiare in quel quadrante di Roma. E, sempre relativamente alla chiusura di quell’impianto, Virginia Raggi aveva annunciato un probabile aumento della Tari, ma ora dice che si trattava solamente di un richiamo all’attenzione: «La Tari non aumenterà. All’indomani dell’incendio non ho detto il contrario ma di fare attenzione alle speculazioni. Ho richiamato l’attenzione di prefetto e ministro affinché nessuno pensi di speculare sulla pelle dei romani in un momento di difficoltà».

(foto di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

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