Il provvedimento del governo per calmierare i prezzi dei biglietti aerei basati su un algoritmo

In discussione, nel Consiglio dei Ministri, il decreto "Asset e Investimenti" all'interno del decreto Omnibus. Ma non riguarderà tutte le tratte

07/08/2023 di Enzo Boldi

Stop all’algoritmo per calcolare il prezzo dei voli, ma non per tutte le tratte. Questa è la sintesi del contenuto del decreto “Asset e Investimenti” che sarà discusso oggi – all’interno del cosiddetto “decreto Omnibus” – in Consiglio dei Ministri. Il governo italiano, dunque, vuole mettere un freno all’aumento dei costi per gli aerei, ma solamente quelli relativi a tratte nazionali. Non tutti: solo quei voli diretti verso Sicilia e Sardegna. Nel testo si parla esplicitamente di “pratica commerciale scorretta” da parte delle compagnie.

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Ad anticipare il contenuto della misura – che potrebbe essere utile per il futuro e non per questa estate, visto che siamo ad agosto inoltrato e buona parte della popolazione ha già viaggiato o ha già acquistato biglietti per andare nelle due Regioni insulari – è stato il Ministro dello Sviluppo Economico e del Made in Italy Adolfo Urso a SkyTg24: «Contro il caro-voli siamo intervenuti per cancellare l’algoritmo che veniva usato, una pratica distorta che profila l’utente e determina un’asta dei voli con un aumento dei prezzi negli ultimi giorni. Ora non sarà più possibile usarlo». Ora, in realtà, non è ora. Dopo l’approvazione, occorrerà rispettare i tempi tecnici affinché il provvedimento diventi effettivo.

Algoritmo prezzo voli, la soluzione del governo per calmierare i costi

Ma cosa vuole normare questo provvedimento. All’interno dell’articolo 1 del decreto “Asset e Investimenti” (è ancora una bozza, per l’ufficialità bisognerà attendere il via libera del Consiglio dei Ministri), è presente il comma 4-quater che fa proprio riferimento all’algoritmo prezzo voli:

«Per le rotte e nei casi di cui al comma 4-ter è altresì considerata pratica commerciale scorretta l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico per l’utente». 

Le “rotte” di cui si parla nel 4-ter sono le tratte dall’Italia verso Sicilia e Sardegna (e viceversa). I “casi” sono inseriti all’interno dello stesso comma, quando si parla del divieto di fissazione dinamica delle tariffe se:

  • avviene durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale;
  • conduce ad un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo.

Dunque, viene vitato l’utilizzo di un algoritmo prezzo volo per le tratte dall’Italia verso le isole maggiori (Sicilia e Sardegna) anche durante periodi di alta affluenza. Nel monografico di oggi, Giornalettismo spiegherà tutte le pieghe di questo decreto, partendo dal testo in discussione (e che dovrebbe essere approvato senza colpi di scena nel Consiglio dei Ministri) per poi atterrare sulle dinamiche del funzionamento di questo algoritmo che ha portato, nel corso degli ultimi mesi (ma è una questione nota da anni) a una crescita esponenziale dei prezzi dei biglietti aerei applicati dalle compagnie aeree in base anche alla profilazione dell’utente.

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