Alfio Marchini: «Marino è il passato, destra o sinistra è uno schema superato»
24/06/2015 di Marco Esposito
Alfio Marchini, intervistato da Giovanna Casadio di Repubblica, ha un chiodo fisso. Fare il sindaco di Roma. Appoggiato dal centrodestra o dal centrosinistra, conta poco. «È uno schema superato dice». Si candidò già nel 2013 raccogliendo circa il 10% dei voti. Ma senza sfondare nelle periferie. Scrive Repubblica
«Destra o sinistra fa lo stesso. «Perché – dice – i partiti tradizionali hanno fallito. È tempo di aprire alla società civile e non usarla solo come foglia di fico come avvenne con Marino. E per farlo bisogna partire dal basso».
Si parte dal caos capitale e dal momento difficile che vive il Sindaco di Roma Ignazio Marino
Marchini Roma è nel caos, come se ne esce?
«Dimissioni ed elezioni. Già a dicembre, dopo la prima ondata di Mafia Capitale, suggerii a Marino di lasciare. Oggi avremmo avuto un nuovo consiglio pienamente legittimato per gestire il Giubileo e tutte la altre emergenze di Roma».
Le alleanze con cui presentarsi alle urne non sembrano un problema per Marchini:
Torniamo alle alleanze, indispensabili per vincere le elezioni: lei ha incontrato Berlusconi, cosa le ha proposto?
«Nulla. Da uomo intelligente sa bene che è finito il tempo delle sacre investiture».
E invece con Renzi ha mai parlato di Roma?
«No. Ma al Pd dico che errare è umano, perseverare diabolico. Dopo questi due anni fallimentari, ostinarsi a cercare solo all’interno di un partito le donne e gli uomini necessari per risollevare Roma sarebbe velleitario».
E quindi? Dovrebbero rinunciare a un proprio candidato per incoronare lei?
«Prima di discutere vediamo di condividere un metodo: sostituire ai nomi dei candidati le soluzioni ai problemi di Roma. Serve una grande squadra per una grande emergenza».
Propone dunque una “santa alleanza” con chi ci sta? Larghe intese in chiave elettorale?
«Sì. Si convochino subito gli stati generali dei quartieri, dai quali far emergere un programma con le dieci priorità per i singoli territori. Poi, chi vorrà candidarsi, si presenti con la miglior squadra possibile e si conquisti il consenso sul campo. Noi comunque lo faremo».
La Giornalista di Largo Fochetti prova ad “estorcere” una preferenza a Marchini, che imperturbabile continua nel suo schema.
Insisto: centrodestra o centrosinistra?
«È uno schema superato».
Superato ma necessario per presentarsi alle urne. Ha pensato di spiegare a Renzi la sua idea di città?
«L’ho fatto più volte pubblicamente e sono felice che finalmente anche il premier si interessi di Roma. Piuttosto trovo ingeneroso il comportamento di Marino verso il Pd. Definire i suoi padrini politici “capi bastone” oggi che sono in disgrazia lo trovo misero, anche perchè Marino per correre alle primarie raccolse 5mila firme in poche ore solo grazie al tanto vituperato Pd romano ».
Il giudizio su Marino, invece, è categorico.
E se Marino pensasse di rilanciare formando una supergiunta con personalità di alto profilo lei entrerebbe?
«Marino è il passato a prescindere da Mafia Capitale, i romani hanno ormai espresso il proprio verdetto col pollice verso».