Dopo quella di El Mimo, c’è un’altra morte sospetta in Cile

24/11/2019 di Enzo Boldi

Proseguono le proteste e le accuse di violenze e morte in Cile. Dallo scorso 15 ottobre, tre le strade e piazze di Santiago, migliaia di persone stanno manifestando contro il governo centrale per via di alcune diseguaglianze economiche e sociali. Il tutto è partito dall’aumento del prezzo dei biglietti per i mezzi pubblici, ma poi il tutto è deflagrato nonostante il ritiro di quell’ulteriore aggravio. E si parla di uccisioni, numerose (circa una ventina). Dopo quella di Daniela Carrasco (detta El Mimo), nei giorni scorsi ne è arrivata un’altra: quella della fotografa Albertina Martinez Burgos.

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Come accaduto per il caso Daniela Carrasco, trovata morta impiccata a un albero, non c’è ancora chiarezza sulle cause della morte della fotografa cilena che, nelle ultime settimane, aveva scattato diverse immagini che mostravano le manifestazioni di piazza in Cile e le violenze durante gli scontri con le forze dell’ordine. Nel primo caso, nonostante gli esami autoptici ufficiali avessero parlato di suicidio, in molti continuano a parlare di omicidio. Ed è questa la pista che, secondo i media locali, starebbe seguendo la polizia anche per la morte diAlbertina Martinez Burgos.

La morte in Cile di Albertina Martinez Burgos

La donna, 38 anni, è stata trovata riversa a terra in una pozza di sangue nella sua abitazione. La Procura di Santiago del Cile ha aperto un fascicolo sulla sua morte e sta valutando l’ipotesi dell’omicidio. Secondo la denuncia di alcuni movimenti cileni, infatti, la fotografa – divenuta celebre per alcuni suoi scatti durante le manifestazioni di Santiago – sarebbe stata uccisa per ritorsione. Proprio per via del suo lavoro e delle testimonianza fotografiche raccolte nelle ultime settimane.

Sparita la macchina fotografica e il pc

Nell’abitazione di Albertina Martinez Burgos, inoltre, non sarebbero stati trovati né il suo computer né la sua macchinetta fotografica con cui «avrebbe documentato gli attacchi della polizia alle donne giornaliste e fotografe». Le indagini vanno avanti, dopo la sua morte che risalirebbe alla notte tra il 21 e il 22 novembre. Nel frattempo, però, le tensioni per le strade cilene proseguono.

(foto di copertina: da profilo Facebook Coordinadora Niunamenoschile)

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