Napoli, minorenni prendono a sassate due ambulanti del Bangladesh

13/08/2019 di Redazione

Un episodio di microcriminalità con l’incubo del contesto razzista sullo sfondo. Non si conoscono ancora le cause che hanno spinto almeno dieci ragazzini, descritti perlopiù come minorenni, ad assalire a colpi di sassi e sanpietrini due persone originarie del Bangladesh e che svolgevano il mestiere di venditori ambulanti in centro a Napoli. L’episodio si è registrato nella notte tra tra domenica 11 agosto e ieri, 12 agosto: una delle due persone aggredite è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli della città partenopea e dovrà essere sottoposto a una serie di interventi chirurgici per ricostruirgli il volto.

Aggressione Napoli, la ricostruzione della vicenda

Una ferocia inaudita, quella descritta da uno dei due uomini aggrediti. Quella di un branco di ragazzini che si è avventato contro due persone inermi. Siamo in pieno centro a Napoli, in via Generale Orsini, a pochi passi da via Nazario Sauro e piazza del Plebiscito. Le vittime sono due uomini originari del Bangladesh: 29 e 42 anni. Entrambi hanno un regolare permesso di soggiorno in Italia e svolgono l’attività di venditori ambulanti. Per la maggior parte, di cover per cellulari e di altri oggetti e accessori per la telefonia mobile.

I ragazzini, tutti tra i 15 e i 16 anni secondo la prima testimonianza, avrebbero dapprima minacciato i due, chiedendo loro in cambio la merce che stavano riponendo all’interno dei propri mezzi di trasporto, al termine della giornata di lavoro. Quando i due si sono opposti, è iniziata la violenta aggressione, condita anche da insulti e altri improperi.

Le cause dell’aggressione Napoli

Il lancio di pietre, poi la fuga quando alcuni residenti, attirati dai rumori provenienti dal luogo dell’aggressione, hanno iniziato a capire quello che stava succedendo. Le condizioni dell’ambulante più grave sono ancora molto serie, in seguito a trauma cranico, ferite estese e fratture multiple al volto. Ora bisognerà capire: c’è la cosiddetta paranza dei bambini dietro a questo episodio, oppure bisogna ricercare altrove le cause dell’aggressione?

FOTO: ANSA / CIRO FUSCO

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