Cosa c’entra l’algoritmo con gli aggregatori di voli che non funzionano più bene come prima?

Chi viaggia molto ha notato come, da dopo la pandemia, gli aggregatori di voli che suggeriscono il momento migliore per acquistare i biglietti hanno iniziato a perdere colpi

07/08/2023 di Ilaria Roncone

E non solo Kayak e Google Flight: ci sono anche Skyscanner, Monondo e chi più ne ha più ne metta. Tutti quei progetti nati come aggregatori di voli che, da anni, si occupano di analizzare le offerte delle varie compagnie suggerendo i migliori prezzi – alcune, basate su algoritmi più sofisticati, sono arrivate a suggerire se convenga aspettare o comprare -. Gli aggregatori di voli in questo periodo – e comunque da dopo la pandemia e con l’aumento dei prezzi dei carburanti dovuto alla guerra in Ucraina – sono diventati meno affidabili.

Partiamo dalla ricostruzione dell’attualità nella quale questi siti operano: l’aumento dei prezzi dei voli negli ultimi anni è dovuto a una serie di fattori. Uno di questi è il periodo post pandemico, con le persone che hanno deciso di tornare a viaggiare e ad esplorare il mondo dopo aver vissuto – e aver patito le conseguenze – di una situazione del tutto eccezionale alla quale la stragrande maggioranza non era abituata. C’è poi la questione della guerra in Ucraina con la ripercussione sui carburanti che tutti abbiamo sperimentato nel quotidiano: l’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. Questi due punti cardine uniti alla mancanza di personale nell’ambito turistico – come analizzato da Wired.com -, agli scioperi e alle condizioni meteo avverse in cui si vola vista la crisi climatica hanno creato una tempesta perfetta portando il trasporto aereo ad essere meno affidabile.

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Perché gli aggregatori di voli sono diventati meno affidabili?

Ecco che, in un momento di crisi e di imprevedibilità come questo, i motori di ricerca e gli aggregatori che da sempre lavorano con algoritmi per suggerire agli utenti come risparmiare non funzionano più quanto prima. La base del loro funzionamento? Algoritmi di apprendimento automatico con i quali si istruiscono le piattaforme inserendo moli enormi di dati storici sui prezzi e sull’andamento del mercato così da restituire ai viaggiatori l’informazione più preziosa: quale è il momento giusto per comprare un biglietto aereo al minor prezzo possibile.

La sofisticata arte (e scienza) della previsione dei prezzi si basa sulla conoscenza profonda dei meccanismi con cui le compagnie aeree li stabiliscono: dal sistema bucket fare (quello che fa sì che i posti vengano venduti in blocchi a determinati prezzi, con l’aumento del prezzo mano a mano che i biglietti già comprati salgono di numero) alla competitività nel settore (che determina che se una compagnia aerea riduce i prezzi anche le altre che coprono la stessa tratta debbano tenerne conto in breve tempo), tutte queste informazioni vengono date in pasto all’algoritmo.

Cosa c’è di diverso oggi? La situazione in cui si trovano ad operare. L’attuale imprevedibilità si sta riflettendo inevitabilmente anche sul funzionamento degli aggregatori di voli. Un esempio che aiuta a capire quello che succede è quello di Google Flights. Il servizio di Google ha sempre aiutato gli utenti a individuare i biglietti meno costosi per le tratte preferite. A partire dalla primavera 2020 i servizi che permettono di fare approfondimenti predittivi, però sono calati. Come ha raccontato Eric Zimmerman, direttore dei prodotti di viaggio di Google, «con l’aumento della volatilità delle tariffe aeree, è diventato più difficile raggiungere un livello di sicurezza così alto».
Sempre parlando con Wired il presidente dell’aggregatore Kayak, Giorgos Zacharia, ha evidenziato come l’accuratezza degli strumenti di previsione si sia sempre aggirata attorno all’85% ma che – negli ultimi anni – potrebbe essere calata attestandosi intorno all’83%: «L’apprendimento automatico ama imparare da vecchi modelli ripetibili e fare previsioni basate sulla probabilità che questi modelli funzionino di nuovo. Quindi la pandemia, che porta con sé molti eventi anomali inaspettati, influisce anche sui dati di input di modelli come questo». Hopper, altro aggregatore utilizzato in Usa, ha rilevato che per un volo negli Stati Uniti il prezzo cambia 17 volte in due giorni – in media – mentre un volo per l’estero arriva a cambiare, nello stesso lasso di tempo, fino a 12 volte.
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