Dal Salvini “out of context” sulla pornografia ai non detti sull’age verification

La confusione del Ministro e la consultazione pubblica avviata da Agcom

06/04/2024 di Redazione Giornalettismo

Che serva una soluzione per non esporre i bambini e gli adolescenti ai contenuti riservati agli adulti è un qualcosa di piuttosto ovvio. Ma le soluzioni che sono attualmente al vaglio sembrano non essere coerenti con la realtà digitale che ci circonda. Nei giorni scorsi, Agcom ha avviato una consultazione pubblica per valutare e decidere quale strumento di “age verification” adottare e imporlo alle piattaforme che ospitano foto e video di tipo pornografico. Soluzioni messe in piedi negli Stati Uniti, ma provocando più polemiche rispetto al reale impatto sulla fruizione di questa tipologia di contenuti da parte dei minori.

Age Verification, tutti i problemi di questo strumento

Anche perché, come hanno sottolineato in più occasioni (anche quando si parlava di strumenti simili per impedire l’accesso ai social agli under 13) alcuni esperti, l’utilizzo di SPID o documenti d’identità rappresenta un grave rischio per la tutela della privacy dei cittadini. In poche parole: chi sarebbe felice di consegnare nelle mani di una piattaforma privata la propria carta d’identità? Cosa succederebbe se ci fosse un attacco informatico contro quei portali e un conseguente data breach? Problematiche tecniche e fattuali che, però, sembrano non scalfire i tifosi della verifica dell’età a tutti i costi.

E pensare che in Italia c’è già una soluzione – prevista dalla legge – che dovrebbe impedire l’accesso dei minori a contenuti riservati a un pubblico adulto: dal 21 novembre scorso, infatti, gli operatori telefonici sono obbligati a fornire lo strumento del “Parental control”. Di fatto, dunque, si può già inibire l’accesso ai siti vietati ai minorenni, partendo proprio dalla connessione telefonica (mobile o fissa). L’alternativa, dunque, esiste già ed è più sicura anche a livello informatico. Tutti dovrebbero saperlo, ma siamo anche il Paese che ha come rappresentante un politico che confonde la pornografia e la prostituzione.

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