Le sorti dell’account Facebook di Trump verranno comunicate mercoledì

Atteso questo mercoledì il verdetto finale dopo mesi e mesi di riflessione in merito agli account social di Trump

03/05/2021 di Ilaria Roncone

Quello che sarà degli account Facebook e Instagram di Donald Trump si saprà alle ore 9:00 ET di mercoledì. Il consiglio di sorveglianza ha comunicato che annuncerà la decisione tanto attesa e che il mondo aspetta di conoscere dallo scorso gennaio, quando i fatti di Capitol Hill hanno spinto Zuckerberg a decidere di bloccare l’account Facebook Trump sulle sue piattaforme per il legame che il suo modo di utilizzare i social aveva avuto con le rivolte. L’Oversight Board di Facebook si è detto in difficoltà rispetto a questa decisione, perfettamente consapevole che si andrà a creare un precedente storico.

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In 9 mila hanno compilato il form per dire la propria sull’account Facebook Trump

La supergiuria di Facebook ha stabilito la possibilità – per chi volesse farlo – di dire la propria rispetto a quelle che dovrebbero essere le sorti di Trump. Gli utenti Facebook hanno avuto la possibilità di rispondere a una serie di domande sul blocco dei social dell’ex presidente Usa dopo i fatti di Capitol Hill entro l’8 febbraio. In particolare, la richiesta di opinione si è basata sul capire se il social di Zuckerberg ha rispettato le sue politiche aziendali, la libertà di espressione e i diritti umani nel caso specifico. Facebook ha anche richiesto un suggerimento su come, in futuro, questioni del genere dovrebbero essere affrontate.  A partecipare a questa sorta di sondaggio nel lasso di tempo disponibile sono state 9 mila persone.

Facebook e la politica

Facebook e la politica sono legati indissolubilmente e questo è qualcosa che si sa già da più di un decennio, da quando i social si sono rivelati fondamentali nelle campagne elettorali e non solo. Una recente inchiesta del Guardian, tra l’altro, ha fatto emergere una realtà inquietante: Facebook conosce gli abusi politici che vengono perpetrati in ogni paese ma agisce – come nel caso di Trump – solo e soltanto quando queste azioni potrebbero avere una forte eco mediatica. Nei paesi del primo mondo, dove ci sono interessi e copertura giornalistica, Facebook si espone e si assume le responsabilità; quando si tratta, invece,  di realtà che riguardano paesi più poveri – per esempio quelli dell’America Latina o del Medioriente – e con situazioni politiche ben lontane dalla reale democrazia, Facebook lascia correre. Emblematico è anche il caso di Facebook India e della polemica sui messaggi contro la gestione pandemia dell’attuale governo censurati.

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