I 100 milioni di dollari che Google dà al New York Times
Un accordo triennale annunciato a febbraio, ma solo oggi si sono saputi i dettagli
14/05/2023 di Redazione Giornalettismo
Un “affare” da 100 milioni di dollari. Pagabili in tre comode rate. Questo è l’aspetto economico dell’accordo siglato tra Alphabet e il New York Times alla fine dello scorso anno. A rivelare i dettagli è stato il Wall Street Journal che, a sua volta, aveva firmato un’intesa simile due anni fa, quando Google lanciò la sua piattaforma di news Showcase per garantire ai lettori “notizie verificate”. Cosa c’è, dunque, dietro l’accordo tra il NY Times e Google?
Accordo NY Times Google, un affare da 100 milioni di dollari
L’annuncio dell’accordo, in pochissime righe, era stato dato dallo stesso quotidiano di New York il 6 febbraio scorso. La comunicazione, però, era stata piuttosto vaga: mancavano i riferimenti temporali sulla durata (sostituiti da un non definito “pluriennale”) e i termini tecnici di questo contratto. Oggi sappiamo, però, che il tutto prevede non solo la “collaborazione” con Google Showcase, ma anche la possibilità di sottoscrivere abbonamenti attraverso il Play Store oltre a una serie di altri aspetti commerciali: dall’utilizzo, da parte del NY Times, degli strumenti di marketing dell’azienda di Mountain View a una “sperimentazione congiunta di nuovi prodotti pubblicitari”.
Ed ecco che ritornano in auge i rapporti tra Google e gli editori. Anzi, tra Google e il mondo dell’informazione online. Un monopolio quasi incontrastato (soprattutto ora che Meta ha abbandonato le news) anche a livello pubblicitario. Ma questa posizione di Alphabet è concorrenziale? Gli editori italiani, per esempio, sono ancora molto scettici. Anche perché, 100 milioni di dollari (in tre anni) sembrano una cifra irrisoria per garantire ossigeno a questo mercato perennemente in crisi.
- Il matrimonio da 100 milioni di dollari tra Google e il New York Times
- Come, a febbraio, il NY Times aveva annunciato la sua collaborazione con Google
- Google e la sua piattaforma “per le notizie verificate”: cosa c’è dietro?
- Il tentativo di Google di monopolizzare il mercato delle news e di raccomandare solo un certo tipo di contenuto
- A che punto siamo nel lungo tira e molla tra Google e gli editori in Italia?
- È concorrenziale questo modo di appropriarsi delle news da parte di Google?
- Le interazioni di Google con gli editori e il tentativo di avvantaggiarsi rispetto al mercato pubblicitario