Il cortocircuito di Instagram che banna Abolizione del suffragio universale per il video di La Russa e i cimeli di Mussolini

Banna la pagina Instagram che ha riproposto il contenuto, ma non chi ha realizzato quel contenuto o chi lo ha presentato

13/10/2022 di Gianmichele Laino

Questa è la storia di come funzionano i social network. Abolizione del suffragio universale è una pagina Instagram decisamente conosciuta. Non solo su Instagram, ovviamente: il progetto funziona anche su Facebook e su Twitter. È un progetto di attivismo politico: si batte per i diritti civili e segnala le storture di questa nostra democrazia. Nella giornata di ieri è successo che, in vista dell’elezione del presidente del Senato che, con ogni probabilità, sarà Ignazio La Russa, ha riproposto una vecchia intervista realizzata dal Corriere della Sera nel 2018. In questa intervista il senatore di Fratelli d’Italia apriva le porte di casa sua a una troupe di giornalisti, a cui aveva mostrato – tra le altre cose – una statuetta di Mussolini che, ai piedi, aveva una stella rossa del partito comunista. Ovviamente, all’interno della casa c’erano altri cimeli, foto e libri che richiamavano il Ventennio e che erano stati mostrati dalle telecamere. Abolizione del suffragio universale ha riproposto uno spezzone di questo video su Instagram. E Instagram ha bannato Abolizione del suffragio universale per incitamento all’odio.

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Instagram ha bannato Abolizione del suffragio universale: le motivazioni

Le policies di Meta prevedono il ban di un profilo (o la sua sospensione) per incitamento all’odio. Questo avviene, nella maggior parte dei casi, quando si ricevono delle segnalazioni degli utenti o quando l’algoritmo riconosce delle immagini che potrebbero indurre gli utenti a commentare in maniera violenta. Non si tratta, attenzione, di mostrare immagini violente, ma contenuti che potrebbero indurre alla violenza. Sembra davvero paradossale: Abolizione del Suffragio universale non voleva far altro che segnalare un cortocircuito politico. Ignazio La Russa, futuro presidente del Senato, mostrava nel 2018 ad alcuni giornalisti la statua di Mussolini. Lo stesso contenuto è stato proposto anche su Twitter, senza tuttavia che il social network abbia preso alcun provvedimento nei confronti dell’account.

Nelle ultime ore, Abolizione del Suffragio universale sta cercando di mettersi in contatto con Meta (e con lo staff italiano dell’azienda proprietaria di Instagram e di Facebook) per risolvere il problema. È verosimile che l’account – su Facebook, ad esempio, la pagina è seguita da oltre mezzo milione di persone – possa essere sbloccato e che possa tornare attivo a breve. Ma questa sospensione dalla piattaforma segna ancora una volta l’incredibile distorsione che si viene a creare quando la linea editoriale di un social network viene dettata da un algoritmo e dalle sue regole automatizzate.

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