Il colpo (in tribunale) di Meta inflitto al data scraping

La società di Mark Zuckerberg ha risolto una causa contro due aziende che avevano effettuato questo tipo di operazioni

04/10/2022 di Redazione

Alla fine della fiera, chiunque faccia data scraping sulle piattaforme social riesce sempre ad attirare l’attenzione di queste ultime. E attirare l’attenzione, spesso, significa impelagarsi in controversie legali. Meta, proprio nelle ultime ore, ha risolto un caso in tribunale, riuscendo a raggiungere un accordo con due aziende che avevano sfruttato Facebook e Instagram per incamerare dati personali, rivenderli e monetizzarci. L’accordo finale consiste nel fatto che BrandTotal Ltd, con sede in Israele, e Unimania Inc, che ha una sede nel Delaware, saranno per sempre bandite dall’operazione di data scraping a partire dai social network di proprietà di Meta e dovranno pagare una consistente cifra (su cui, però, al momento c’è ancora riservatezza) per far “dimenticare” alla società di Menlo Park quanto fatto in passato.

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Meta e data scraping, l’accordo in tribunale contro due aziende

BrandTotal aveva sviluppato un prodotto che permetteva alle aziende che operano nel settore dei media di monitorare le campagne a pagamento dei propri competitors, in modo tale da avere un’idea migliore su come investire i propri soldi e per mirare in maniera più efficace agli obiettivi delle campagne a pagamento attraverso i social network. Unimania, invece, aveva progettato delle app e delle piattaforme per poter accedere ai social network anche in maniera alternativa rispetto ai canali ufficiali. Tra le funzionalità promosse, c’era anche quella di poter guardare le Instagram Stories degli utenti in maniera anonima, senza essere tracciati dal sistema di rilevazione che il social network utilizza.

Ovviamente, non è tutto rose e fiori. Questa vicenda si è chiusa con un accordo semplicemente perché c’erano state delle questioni sollevate sui termini contrattuali sulla gestione dei dati previsti da Meta e non perché il principio del web scraping fosse stato considerato fuori legge. Negli Stati Uniti, una corte d’appello ha infatti stabilito che il data scraping da social network non viola il Computer Fraud and Abuse Act, che è il corpus normativo che punta alla tutela della sicurezza di chi utilizza i servizi digitali.

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