Dazn ha aumentato i prezzi, ma quanto costa vedere il calcio negli altri Paesi?
Un confronto tra i costi degli abbonamenti per seguire i quattro principali campionati in Europea: dalla Premier League alla Liga, passando per Ligue 1 e Bundesliga
12/06/2022 di Enzo Boldi
L’annuncio ufficiale sui nuovi pacchetti di abbonamento Dazn (con aumento dei prezzi e una doppia versione “standard” e “plus”, con la scelta che sarà possibile a partire dal prossimo 2 agosto) ha inevitabilmente provocato moltissime polemiche. Perché i costi, per gli utenti, si sono alzati e le due tipologie di offerta riducono lo spettro dell’utilizzo (in contemporanea) di un unico account su due dispositivi. E proprio per questo da giorni è iniziata una campagna social per invitare tutti a disdire i propri abbonamenti o a non sottoscriverne di nuovi con l’inizio della prossima stagione di Serie A.
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Facciamo un piccolo recap della situazione. Da settembre, gli abbonati che per questa stagione hanno pagato 19,99 euro al mese, vedranno il costo del loro abbonamento (che sarà convertito, di default, nel pacchetto standard) salire a 29,99 euro al mese. Ma questo pacchetto prevede delle limitazioni in termini di concurrency: la visione in contemporanea su due (e non più di due) dispositivi sarà ammessa solo se i due device (smartphone, smart tv o pc) sono collegati alla stessa rete domestica. Chi volesse, invece, un account condiviso per poter vedere (sempre in simultanea) Dazn da due luoghi diversi (con connessioni diverse) dovrà sottoscrivere il pacchetto “plus” che consente, per l’appunto, questa opportunità (e la registrazione fino a 6 device, ma solo due possono essere collegati in diretta in contemporanea). La cifra per questo “upgrade”? 39,99 euro al mese.
Prezzi che, dunque, sono lievitati. Con l’abbonamento Dazn sarà possibile guardare tutti i match del prossimo campionato di Serie A (7 in esclusiva, 3 in co-esclusiva con Sky), la Serie B, l’Europa League, alcuni match di UEFA Conference League più alcune competizioni minori e altre discipline. Ovviamente, questo è l’atavico problema, gli appassionati di calcio a 360° dovranno sottoscrivere altri abbonamenti per poter guardare – per esempio – la Champions League (i diritti li ha Sky, poi un match a settimana è esclusiva di Amazon Prime Video e solamente una partita di ogni turno è trasmessa in chiaro sui canali Mediaset).
Abbonamento Dazn e il costo del “calcio” in Europa
Soldi che chiamano altri soldi. Ovviamente, oltre all’aumento del prezzo di abbonamento Dazn, gli utenti che stanno protestando (o che stanno disdicendo il proprio contratto) non fanno riferimento solamente a questo. Nel mirino, infatti, ci sono i molti problemi nella diretta streaming registrati nel corso di questi anni. Problemi dell’OTT, tra server che non inviavano segnali, ritardi rispetto al live e problematiche di regia (come quando mandarono in onda la pausa pubblicitaria tra primo e secondo tempo di Udinese-Roma, mentre le squadre erano ancora in campo). Insomma, la rabbia per l’aumento dei prezzi va di pari passo a quella per i disservizi. Questa, però, è solamente la cornice in cui sono disegnate le polemiche.
A fare da contraltare a tutto ciò – provocando altre proteste – ci sono state le dichiarazioni dell’amministratore delegato della Lega di A Luigi De Siervo: «I due diversi piani di abbonamento presentati da Dazn consentono all’utente di scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze, in linea con quanto già avviene negli altri paesi europei e nel solco di quanto fatto dagli altri grandi OTT». Ma è realmente così? Innanzitutto occorre fare una premessa: non tutti i principali campionati d’Europa vengono trasmessi in streaming online. Ma, rimanendo ancorati sull’analisi dei prezzi degli abbonamenti, abbiamo provato a mettere in piedi un confronto tra l’abbonamento Dazn in Italia e quello delle altre emittenti sparse per il Vecchio Continente.
La Premier League
Il massimo campionato inglese, la Premier League, è quello più complesso per dinamiche. Il valore dei diritti televisivi è imponente (di gran lunga maggiore rispetto alla nostra Serie A) e i tifosi sono “costretti” a fare zapping nei loro abbonamenti per poter seguire, di giornata in giornata, anche solamente la propria squadra del cuore. Perché i match di ogni singola giornata sono spalmati su tre piattaforme: SkySport Uk, Bt Sport e Amazon Prime Video. La somma per arrivare alla quadratura del cerchio è presto fatta: 41 sterline al mese (48 euro) per Sky, 25 euro al mese per BT Sport (poco meno di 30 euro), a cui aggiungere le 8 sterline (anzi 7,99, al cambio quasi 10 euro) al mese per l’abbonamento ad Amazon Prime che contiene anche (incluso nel prezzo) il ticket Premier League su Prime Video. Un totale (togliendo dalla spesa complessiva l’abbonamento Amazon, che molti britannici hanno a prescindere dalla eventuale passione calcistica) che supera le 66 sterline al mese (basandoci sui costi della stagione appena conclusa). Più di 77 euro ogni 30 giorni.
La Liga
Costi molto più ridotti (anche rispetto all’abbonamento Dazn in Italia) si registrano in Spagna. Per il triennio che si è appena concluso, infatti, i tifosi di Barcellona, Real Madrid, Atletico Madrid, Valencia, Villarreal, Siviglia e di altre squadre della Liga hanno potuto assistere, in televisione, a tutti i match sulla piattaforma satellitare di Movistar al costo di 25 euro al mese. Inoltre, una partita per ogni singola giornata di campionato è stata trasmessa in chiaro (quindi gratis) sul canale Gol, di proprietà di Mediapro. Nelle ultime settimane, però, si sta parlando insistentemente di nuovi cambiamenti, con la Liga intenzionata a realizzare una propria piattaforma OTT per trasmettere i match di campionato (e forse anche di Coppa Nazionale), ma la situazione è ancora in itinere.
L’abbonamento Dazn e la Bundesliga
Per ritrovare Dazn in giro per i massimi campionati del Vecchio Continente occorre fare un salto in Germania. Lì, infatti, i tifosi tedeschi (per vedere tutte, ma proprio tutte, le partite di Bundesliga) devono sottoscrivere un doppio abbonamento: il primo con Sky (che detiene i diritti di trasmissione esclusiva del 66% – due terzi – dei match totali, suddivisi con questa modalità anche per ogni singola giornata) al costo di 32 euro al mese (ma se si sottoscrive l’abbonamento attuale si pagano 324 euro, quindi 27 euro al mese), il secondo proprio con l’emittente OTT Dazn al costo di 14,99 euro al mese (per il restante 33% delle partite in esclusiva, ma che può essere scontato di 2,49 euro (quindi 12,50 euro) al mese qualora si sottoscrivesse l’offerta in tandem con Sky). Quindi, in totale, i tifosi tedeschi pagano al mese una cifra intorno ai 44,5 euro al mese (nel pacchetto di offerta migliore).
Il caso Ligue 1
Il caso francese è sui generis: l’emittente che offre più match in esclusiva ha prezzi di abbonamento molto più vantaggiosi rispetto a chi, invece, trasmette un numero di gran lunga inferiori di partite della Ligue 1. Perché 8 match su 10 si possono vedere (in esclusiva) attraverso la piattaforma in streaming di Amazon Prime Video, il cui costo – però – è doppio: 5,99 euro al mese solo di abbonamento a tutti i servizi Amazon (quelli meramente legati all’attività di e-commerce) a cui si sommano i 12,99 euro al mese per il ticket per la visione dell’80% dei match del massimo campionato transalpino. Per vedere gli altri 2 match a giornata, i sostenitori francesi sono costretti ad abbonarsi anche all’emittente satellitare Canal Plus che (ovviamente nel pacchetto non vi è solo la Ligue 1) ha un costo di 34,99 euro al mese. Il totale è presto fatto: i francesi, per vedere tutta la League 1, devono spendere una cifra di poco inferiore ai 54 euro al mese.
Il caso Italia
Per quel che riguarda i costi, dunque, l’amministratore delegato della Lega di A sembra avere ragione. Facendo questo rapido viaggio nei principali campionati europei, infatti, appare evidente che il prezzo di abbonamento Dazn per la Serie A (e non solo) sia in linea – e in alcuni casi inferiore – rispetto al resto d’Europa. Questa, però, è una valutazione che si basa solo sui conti nelle tasche dei tifosi-utenti. Al netto delle problematiche più volte evidenziate sulla piattaforma che detiene la maggior parte dei diritti in esclusiva della Serie A, i prezzi devono far riferimento anche all’appeal internazionale che ogni singolo campionato ha. E la Serie A, al momento, non sfiora neanche lontanamente il fascino mondiale di campionati come Premier League e Liga.