L’Unione dei Consumatori annuncia un esposto all’Antitrust sui nuovi prezzi di Dazn

Per utilizzare una doppia utenza in due case diverse, l'abbonamento è stato alzato a 39.99 euro

10/06/2022 di Redazione

Per due zone geografiche diverse, con due dispositivi che non si trovano sotto allo stesso tetto, l’abbonamento di Dazn non sarà più da 29.99 – come avveniva per lo scorso anno -, ma da 39.99. Un aumento dei costi telefonato, già deciso, soprattutto dopo la bufera che aveva investito l’OTT qualche mese fa, quando si pensava – addirittura – alla rinuncia del meccanismo della concurrency e, quindi, dell’impossibilità di condividere un abbonamento. Una modifica che, tuttavia, avrebbe avuto un significato molto profondo per l’OTT. E allora si è scelta un’altra strada, quella dell’aumento dei costi degli abbonamenti condivisi. Una scelta che, del resto, ha fatto in primo luogo arrabbiare i consumatori e, in secondo luogo, le associazioni dei consumatori. L’Unione dei Consumatori, ad esempio, ha annunciato un esposto all’autorità regolatrice del mercato e della concorrenza sui nuovi prezzi di Dazn.

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Unione Consumatori contro Dazn per l’aumento dei prezzi dell’abbonamento

È Massimiliano Dona, il presidente dell’Unione dei Consumatori, ad annunciare la prima azione in questa direzione: «Abbiamo deciso di presentare un esposto all’Antitrust – dice -, in primo luogo perché nella comunicazione inviata agli utenti Dazn comunica le variazioni contrattuali, e gli aumenti già surreali, senza ricordare contestualmente all’abbonato il suo sacrosanto diritto di poter recedere, in violazione delle norme a tutela degli utenti». In realtà, con la conclusione del campionato, le disdette all’abbonamento Dazn sono state numerose, anche grazie al fatto che – a differenza di un operatore come Sky – è molto semplice riattivare i servizi, quando si incontrano le reali esigenze dell’utente stesso.

Tra Agcom e Agcm, insomma, Dazn avrà comunque una serie di organi di garanzia da fronteggiare. Questo, soprattutto, perché Agcom ha chiesto a Dazn di cambiare le sue disposizioni sia nel conteggio dell’audience, sia nel rapporto con i clienti, attraverso un servizio di contatto personale e non meccanizzato. Inoltre, Agcom ha fatto spesso osservazioni rispetto alla qualità del servizio offerto da Dazn ed è verosimile che la sua lente d’ingrandimento si allargherà anche nei prossimi mesi. Il tutto mentre Tim – partner di Dazn per i diritti della Serie A in esclusiva – sta pensando alla rimodulazione dell’accordo con l’OTT e a una possibile exit strategy che, in teoria, potrebbe coinvolgere anche Sky o Amazon nell’inserimento nella corsa alla trasmissione delle partite di calcio della Serie A.

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