Il ddl del M5S sui vaccini che ti farà rimpiangere il grano saraceno

Stabilire il diritto dei militari e dei dipendenti civili della pubblica amministrazione a dire no alle vaccinazioni a causa dei collegamenti tra queste ultime e «alcune malattie specifiche quali la leucemia, intossicazioni, infiammazioni, immunodepressioni, mutazioni genetiche trasmissibili, malattie tumorali, autismo e allergie». Una proposta 5 stelle destinata a far discutere, soprattutto a causa della mancanza di prove su questi presunti collegamenti, e sull’impatto che questa propaganda potrebbe generare sulla salute pubblica.

 

Camera dei Deputati - DL Lavoro(Fonte foto: archivio LaPresse. Credit: Roberto Monaldo)

 

DIRE NO AI VACCINI – La proposta di legge del Movimento 5 Stelle presentata alla Camera lo scorso 12 febbraio e firmata da 12 deputati del partito di Grillo riporta quanto segue. Il testo dei pentastellati (il n. 2077 di Montecitorio, di cui è prima firmataria la portavoce Emanuela Corda) chiede espressamente che il rifiuto della vaccinazione da parte personale civile o militare non sia più causa escludente dal lavoro e non si possa più, nel caso dei militari, configurare come reato. Numerosi – spiega la relazione che accompagna gli articoli – «sono i casi di rifiuto delle vaccinazioni che, per i militari, comportano la segnalazione alla procura militare per il reato di disobbedienza. Il Ministero della difesa chiede la copertura obbligatoria dei vaccini da parte del personale militare giustificandola con l’assolvimento dei compiti di difesa della Patria e di intervento nei teatri operativi. Questa legittima richiesta del Ministero della difesa si scontra però con una forte limitazione della libertà di pensiero della singola persona, che, pur essendo un militare, gode sempre dei diritti costituzionali».

COLLEGAMENTI CON MALATTIE – «Il Ministero della difesa – continuano i deputati del Movimento 5 Stelle nella pdl – sostiene da sempre di rispettare tutte le cautele necessarie alla salvaguardia della salute del personale militare e che i vaccini non comportano invalidità o conseguenze per la stessa. Recenti studi hanno però messo in luce collegamenti tra le vaccinazioni e alcune malattie specifiche quali la leucemia, intossicazioni, infiammazioni, immunodepressioni, mutazioni genetiche trasmissibili, malattie tumorali, autismo e allergie. Il rifiuto del personale civile o militare alla vaccinazione non può essere causa escludente dal lavoro (ad eccezione di alcune categorie professionali che nella presente proposta di legge elenchiamo) o, come nel caso dei militari, può configurarsi come reato».

DEPUTATI SCONCERTATI – Nella proposta di legge dei pentastellati viene manifestata dai parlamentari pentastellati «perplessità» e «sconcerto» per il fatto che per un militare si possa prefigurare il carcere semplicemente per aver rifiutato un trattamento sanitario che egli ritiene pericoloso per la propria salute, e vengono poi ricordati dei dati emersi dal lavoro della Commissione di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato all’estero. «Si è messa in evidenza – dicono i deputati 5 Stelle parlando del lavoro delle Commissioni – una probabile responsabilità dei vaccini (somministrazione eccessiva in un breve arco temporale, controindicazioni evidenti, insorgere di infermità non previste e altro) che potrebbe aver indebolito il sistema immunitario dei cittadini in uniforme».

I VACCINI – I dubbi sulla proposta sono molteplici: innanzitutto bisogna ricordare che lo studio sul collegamento fra vaccini e autismo, recentemente tornato in auge dopo un servizio discutibile delle Iene, è stato causa della radiazione dello scienziato che lo ha pubblicato. Non va poi dimenticato come soprattutto i militari, spesso all’estero per missione, possono essere più soggetti a contrarre malattie che, “trasportate” in Italia, potrebbero avere conseguenze gravi anche sui civili. Infine, proprio a causa della propaganda disinformata contro i vaccini, nel mondo e in molti paesi occidentali si è vista una recrudescenza di alcune malattie già debellate, tornate in auge proprio per la mancanza di vaccinazione. Insomma, certi temi andrebbero trattati con meno superficialità. Andrebbero, appunto.

(Fonte foto copertina: archivio LaPresse)

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