«Giorgia Meloni diffonde fake e fa una gerarchia dei diritti utilizzando la comunità Lgbt+»

Secondo Zan quanto affermato da Meloni nella lettera al Corriere della Sera in merito al suo disegno di legge si configura come vera e propria fake news

05/09/2022 di Ilaria Roncone

Questo è quanto ha dichiarato ad Adnkronos Alessandro Zan, primo firmatario del Ddl Zan che ha dato volto allo sbarco del PD su TikTok, in seguito alla lettera che Giorgia Meloni ha inviato al Corriere della Sera e che è stata pubblicata questa mattina. Al centro della lettera, secondo la sua autrice, ci sono i diritti delle donne e le sue proposte per difenderli. Analizziamo alcuni passaggi del testo e cerchiamo di capire quanto detto da Zan contro lettera Meloni.

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Cosa dice la lettera di Giorgia Meloni su donne e LGBTQ+

Riportiamo alcuni passaggi della lettera di Giorgia Meloni, secondo cui «la sinistra con il Ddl Zan distrugge il materno». Il punto è che le donne devono essere aiutate (a diventare madri in primis, cosa che sembrerebbe essere il punto focale sul quale Meloni basa le sue politiche) e che la sinistra non avrebbe alcuna intenzione di farlo. Perché? Per via del Ddl Zan, che viene definito come una legge che punta all’«appiattimento della differenza sessuale, nuovo modello patriarcale che le fa scomparire e distrugge il materno».

Ancora: «Per la sinistra, essere madre non è un valore sociale ma addirittura qualcosa che può essere comprato e venduto: l’utero si può addirittura affittare e le donne povere si possono sfruttare. Bisogna lasciare fare il mercato. Noi invece ci battiamo per una piena e integrale applicazione della 194 e affinché le donne siano davvero libere di essere madri se lo vogliono, senza rinunciare a nulla, ai propri talenti, alla carriera e alla politica. Io credo che i diritti delle donne si difendano così»

Et voilà, l’attacco perfetto a venti giorni dalle elezioni è stato condotto. Solo due giorni fa ci sono giornali che – a ventidue giorni dalle elezioni – hanno titolato: «Giorgia Meloni a Cagliari, lezione di stile sul palco: come tratta l’attivista» in merito a come è stato trattato il giovane che, durante il comizio della leader a Cagliari, è riuscito a superare i body guard e i controlli salendo sul palco con una ben evidente bandiera arcobaleno senza essere bloccato da nessuno.

Zan contro lettera Meloni, non esita a definirla un «delirio»

Partiamo dal commento di Alessandro Zan sulla questione dell’attivista sul palco di Cagliari per contrastare la Meloni: «Rivoltante. Dire ‘hai già le unioni civili’ è come dire ‘sei un cittadino di serie B, accontentati di questo istituto di serie B’. Non puoi chiedere i matrimoni egualitari o le adozioni. Le parole di Meloni esprimono tutto il suo disprezzo».

In merito alla lettera, Zan non esita a definire le affermazioni fatte da Giorgia Meloni sul disegno di legge che porta il suo nome come fake news che fanno parte di un preciso disegno che punta a dare un’immagine di sé diversa ai giovani italiani, quelli che votano per la prima o la seconda volta, e che sono una generazione particolarmente attenta alle questioni relative alla comunità LGBTQ+.

«Giorgia Meloni e la destra sono in difficoltà sui diritti perchè i giovani sono tutti dalla nostra parte e siccome è in difficoltà, l’unico modo che trova per difendersi è diffondere fake e fare una gerarchia dei diritti utilizzando la comunità Lgbt+ – anzi la lobby come ha detto al comizio di Vox- come bersaglio, come il fascismo usava la comunità ebraica», ha detto Zan, definendo delirio la discriminazione delle donne attuata dal Ddl Zan: «Il ddl Zan discriminerebbe le donne? Semmai ha inserito il contrasto all’odio misogino, odio che soprattutto si manifesta in rete contro donne che hanno visibilità come politiche e giornaliste. Il tutto recependo una direttiva europea del 2012 che in Italia non è stata ancora recepita».

Lo scopo di Meloni, con parole del genere, sarebbe quindi quello di apparire moderata non solo agli occhi dei giovani ma anche «perché per la stampa internazionale è l’erede della cultura postfascista, con la fiamma nel simbolo» e da questa nomea vorrebbe ripulirsi. «Lei è difficoltà su questo. E allora il tentativo è quello di contrapporre i diritti delle donne a quelli della comunità Lgbt+. Il metodo Meloni, ormai fanatica della destra sovranista: dividere, fare gerarchie e diffondere fake news”», conclude Zan.

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