Meloni e le “devianze”, il pasticcio del social media manager di FdI e le proteste sui social

A riaccendere la polemica è stata soprattutto una card pubblicata sui canali social di Fratelli d'Italia. Nonostante sia stata rimossa, nessuno ha potuto fare a meno di notare la gravità del messaggio veicolato.

23/08/2022 di Giordana Battisti

La polemica che in queste ore occupa i principali social network è nata, riassumendo, a partire da un termine utilizzato da Giorgia Meloni in un video pubblicato sui suoi canali social. Giorgia Meloni parla di quanto sia importante investire nello sport soprattutto per il benessere dei più giovani. La leader di Fratelli d’Italia si chiede quanti giovani in questi anni siano stati «inghiottiti dalle devianze che affliggono i nostri ragazzi quando vengono lasciati soli» e dice: «Investire sui giovani significa investire sul futuro, coltivare il talento, combattere le droghe, le devianze, crescere generazioni di nuovi italiani sani e determinati».

Il termine «devianze», essendo poco specifico e posto in un contesto simile, ha permesso a molti di interpretarlo in modo diverso rispetto alla spiegazione che ha fornito poi Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, in un altro video pubblicato sui social, spiega che con quel termine intendeva riferirsi a tutti quei comportamenti che implicano la violazione delle leggi, l’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti, il vandalismo e la violenza. Giorgia Meloni, a sostegno della sua posizione, cita un intervento di Maura Manca poi pubblicato sul sito AdoleScienza.it. Secondo Giorgia Meloni, investire nello sport e nella cultura sarebbe un modo per allontanare gli adolescenti dal rischio di assumere comportamenti come questi. Per finire, la politica risponde a Enrico Letta che aveva commentato la dichiarazione di Giorgia Meloni travisandola (se si presta fede al chiarimento di Meloni) e scrivendo «Viva le devianze» su Twitter (avevamo precedentemente scritto che il tweet era stato rimosso, errore ora corretto N.d.R).

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Il grande calderone delle devianze (che non lo sono)

Il problema – più serio – è una card pubblicata nel pomeriggio di ieri sull’account Twitter di Fratelli d’Italia. Nella card si cerca di fare maggiore chiarezza su cosa si intenda con il termine «devianze». Tra queste vengono elencate ancora droga, bullismo, baby gang ma si leggono anche alcune patologie come anoressia e obesità. Tra le «devianze» da combattere secondo Meloni ci sarebbe anche la dipendenza dal gioco, da alcol e da tabacco, certamente deleterie per la salute di chiunque ma che richiedono l’intervento di medici o professionisti che operano anche nell’ambito della salute mentale. Con questa card quindi il discorso di Meloni si allontana di molto dallo scopo iniziale, cioè la valorizzazione dello sport e della cultura al fine di promuovere un migliore stile di vita per le generazioni più giovani. Nella card, sempre tra le devianze, rientrerebbero anche autolesionismo e hikikomori.

Quelle elencate da Fratelli d’Italia sono malattie, sindromi o dipendenze che, fatte confluire sotto un termine che non può definire dei comportamenti così diversi tra loro, finiscono per essere stigmatizzate da questa narrazione distorta. Il fatto che Fratelli d’Italia abbia poi eliminato il tweet non cambia la situazione: la card in questione è infatti ancora facilmente reperibile online. Inoltre, La Repubblica ha raccolto le testimonianze di chi ha un disturbo psicologico o una malattia tra quelle citate nella card e che respinge questa sorta di categorizzazione. Anche Mario Adinolfi, in un tweet, ha criticato la narrazione di Giorgia Meloni. Inoltre, sul sito citato nel video in cui Meloni cerca di fare chiarezza, le aree tematiche sono ben distinte le une dalle altre e il termine «devianza» appare legato soprattutto al problema dell’aggressività e della violenza.

Intervenire in modo efficace su questioni così differenti tra loro sarebbe un programma tanto ambizioso quanto ragguardevole e che necessiterebbe però di misure a tutela della salute mentale dei cittadini, soprattutto quelli più giovani. Come fa notare Factanza in un post pubblicato oggi sul profilo Instagram, nel programma elettorale della coalizione di destra composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati manca qualsiasi riferimento alla tutela della salute mentale.

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