Google e YouTube hanno violato la privacy dei minori per indirizzare loro pubblicità mirata?

Il caso su Google e YouTube che avrebbero raccolto illegalmente i dati personali dei minori continua: era stato archiviato ma la Corte d'appello ha deciso di restituirlo alla giudice che aveva deciso per l'archiviazione

29/12/2022 di Redazione

Una Corte d’appello degli Stati Uniti ha accusato Google e alcune altre società di violare la privacy dei minori di 13 anni monitorando la loro attività su YouTube senza il consenso dei genitori al fine di ottenere informazioni per inviare loro pubblicità mirata. YouTube è stata acquistata da Google nel 20o6 e ha la sua sede principale a San Bruno in California.

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Il caso YouTube e privacy dei bambini era stato archiviato ma la Corte d’appello lo restituisce alla giudice

Alcune aziende che utilizzano YouTube per farsi pubblicità caricando contenuti sulla piattaforma come Hasbro, Mattel, Cartoon Network e DreamWorks attiravano i ragazzi sui loro canali sapendo che sarebbero stati monitorati e che i loro dati personali sarebbero stati utilizzati per scopi di marketing. A luglio 2021 la giudice Beth Labson Freeman aveva archiviato la causa ma mercoledì tre giudici della corte d’appello hanno deciso di comune accordo di restituire il caso a Freeman. Secondo i querelanti, Google non avrebbe iniziato a rispettare il Children’s Online Privacy Protection Act, noto anche come COPPA, fino a gennaio 2020. Il COPPA è in vigore negli Stati Uniti dal 21 aprile 2000 e si applica alla raccolta online di informazioni personali dei minori di età inferiore ai 13 anni. Secondo i querelanti Google avrebbe violato delle leggi simili a questa e hanno chiesto di essere risarciti per i danni ai danni degli utenti di età pari o inferiore a 16 anni che hanno utilizzato YouTube e sono stati monitorati inconsapevolmente a partire da luglio 2013 fino ad aprile 2020 .

A ottobre 2019, Google aveva accettato di pagare 170 milioni di dollari dopo essere stata accusata dalla Federal Trade Commission e del procuratore generale di New York, Letitia James, che sostenevano che YouTube aveva violato la privacy dei bambini anche in quel caso raccogliendo i loro dati personali senza consenso.

 

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