In Sudafrica la nuova policy Whatsapp non rispetta la legge sulla privacy

La nuova gestione della privacy Whatsapp sta creando non pochi problemi in Sudafrica

04/03/2021 di Ilaria Roncone

Il cambio di policy e di gestione dei dati personali degli utenti su Whatsapp sta creando problemi anche in Sud Africa. Secondo il regolatore delle informazioni, che opera per proteggere i dati dei cittadini, Whatsapp non può condividere le informazioni degli utenti con Facebook. Tutto ciò che viene raccolto da Whatsapp in merito agli utenti non deve essere in alcuno modo condiviso con il social o utilizzato senza l’autorizzazione esplicita dell’Information Regulator (IR): lo ha affermato sulla questione Whatsapp Sudafrica l’agenzia nella giornata di mercoledì.

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Whatsapp Sudafrica: problemi di privacy

Con le nuove policy Whatsapp sottoposte ad analisi in tutto il mondo ogni paese sta dicendo la propria e il Sudafrica non è convinto. Dopo il cambio di direzione della piattaforma a gennaio – quando tutti gli utenti della chat sono stati informati del fatto che alcuni dati, compresi i numeri di telefono e la posizione, sarebbero stati con Facebook, Messenger e Instagram – Whatsapp ha iniziato a scontrarsi con i garanti privacy un po’ ovunque. Anche in Sudafrica come nel resto del mondo la prima reazione è stata quella di affidarsi ad altri servizi di messaggistica come Telegram o Signal. Secondo il regolatore delle informazioni in Sudafrica «WhatsApp non può, senza aver ottenuto l’autorizzazione preventiva dall’IR, elaborare le informazioni di contatto dei suoi utenti per uno scopo diverso da quello per il quale il numero è stato specificatamente destinato alla raccolta, con l’obiettivo di collegare tali informazioni insieme alle informazioni elaborate da altre società di Facebook».

«Differenziazione Europa Sudafrica»

Il regolatore ha contattato Facebook Sud Africa per esprimere le sue preoccupazioni e un portavoce di Whatsapp ha risposto che la società sta analizzando le perplessità, affermando tuttavia che l’aggiornamento non va ad espandere la capacità dell’azienda di condividere dati con Facebook, né influisce in alcun modo sulla privacy dei messaggi degli utenti con amici o familiari. Il regolatore si è detto «molto preoccupato» rispetto al fatto che i cittadini UE ricevano una protezione della privacy significativamente più elevata rispetto alle persone in Sudafrica e in Africa in generale: «La nostra legislazione è molto simile a quella dell’UE. Si è basato su quel modello deliberatamente, in quanto fornisce un modello significativamente migliore per la protezione delle informazioni personali rispetto a quello in altre giurisdizioni», ha affermato Pansy Tlakula, presidente dell’IR, aggiungendo che «non capiamo perché Facebook abbia adottato questa differenziazione tra Europa e Africa».

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