Secondo il capo di Whatsapp i governi dovrebbero «chiedere più sicurezza per la privacy dei cittadini»

Whatsapp è alle prese con discussioni sulla privacy in tutti i paesi del mondo, compreso il Regno Unito in cui ha iniziato una campagna a sostegno

14/06/2021 di Ilaria Roncone

Nel Regno Unito Whatsapp è alle prese con una campagna a sostengo della privacy dei cittadini contro la pressione dei governi che, per questioni di sicurezza, discutono la crittografia end-to-end utilizzata da Whatsapp. Nel caso del Regno Unito, in particolare, il capo di WhatsApp Will Cathcart ha parlato con la BBC chiarendo la posizione della piattaforma: «Il primo passo per proteggere le persone – ha dichiarato – è che devi avere una sicurezza forte e pensiamo che i governi non dovrebbero essere là fuori a cercare di incoraggiare le aziende tecnologiche a offrire una sicurezza debole, anzi, dovrebbero addirittura imporre alle aziende di offrire la massima sicurezza possibile».

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Whatsapp contro la pressione di governi in materia di privacy

La posizione di Whatsapp è semplice: le autorità dovrebbero occuparsi di chiedere più sicurezza per la privacy dei propri cittadini. Proprio per questo è nata, nel Regno Unito e in Germania, una vera e propria campagna di marketing che comincia oggi. Per garantire la privacy dei propri utenti Whatsapp utilizza l’ormai celebre crittografia end-to-end. Si tratta di un sistema di comunicazione cifrata che garantisce che solamente chi invia e chi riceve un messaggio possano leggerlo sui dispositivi utilizzati. Utilizzando questo sistema nemmeno Whatsapp, che fa da tramite per veicolare i messaggi, può visualizzare o intercettare le comunicazioni. Proprio questo è il punto focale poiché, in questo modo, in caso di necessità le forze dell’ordine non possono combattere la battaglia della legalità dei contenuti contando sulla possibilità di visualizzarli.

Nel Regno Unito la crittografia end-to-end è stata definita «non accettabile»

Nel Regno Unito il dibattito è aperto. Il ministro degli Interni, Priti Patel, ha definito l’utilizzo di questo metodo di comunicazione «non accettabile» pensando al monitoraggio della condivisione di contenuti illegali. Già lo scorso aprile aveva affermato che la crittografia end-to-end dovrebbe essere utilizzata «in modo coerente anche con la protezione pubblica e la sicurezza dei bambini», pur non entrando nel merito di come potrebbe essere fatto.

Whatsapp ha comunque chiarito che, sebbene non abbia modo di vedere il contenuto dei messaggi, ci sono altri metodi tramite i quali contrasta la condivisione di materiale illegale. Catchert ha chiarito che oltre ad aver segnalato 300 mila immagini al National Center for Missing Exploited Children nel 2020 e a vietare oltre 2 milioni di account al mese, Whatsapp utilizza una combinazione di report e l’AI per monitorare tutto ciò che potrebbe accadere di illegale sulla piattaforma. I messaggi inoltrati molto volte in precedenza, per esempio, vengono contrassegnati e c’è un limite massimo di persone alle quali può essere inviato uno stesso messaggio.

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