La risposta del PD alla fake news del volantino di Crisanti nel plico con le schede per gli italiani all’estero

La posizione del responsabile del Pd per gli italiani nel mondo Luciano Vecchi

13/09/2022 di Gianmichele Laino

Non c’è nessun volantino di Crisanti nel plico ricevuto dagli italiani all’estero per esercitare il loro diritto di voto. In rete, infatti, sta circolando un video – pubblicato per la prima volta l’8 settembre scorso – in cui si fa l’unboxing del plico che mostra – oltre alle due schede per Camera e Senato – anche tutti gli altri documenti che, nella fattispecie, erano stati inviati dal consolato italiano in Svizzera con sede a Lugano. Tra questi, l’utente che ha pubblicato il video dice di aver trovato anche un manifesto elettorale che riporta l’indicazione di voto per Crisanti (candidato con il Pd) e per Toni Ricciardi (sempre dello stesso partito). Nel video, la locandina elettorale viene fuori dalla busta (che, però, era stata chiaramente aperta in precedenza e che, quindi, poteva essere stata riempita con qualsiasi tipo di materiale) e si riporta la circostanza come vergognosa e sospetta. Tuttavia, ci sono state delle smentite categoriche.

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Volantino di Crisanti nel plico per gli italiani all’estero? Fake news

La vasta portata del video ha indotto il responsabile per gli italiani all’estero del Partito Democratico, Luciano Vecchi, a pubblicare una nota ufficiale di smentita della circostanza: «In queste ore sta circolando in rete un video – riporta la nota – frutto di evidente manipolazione, nel quale si accusano, nel contempo, sia le autorità diplomatiche e consolari italiane in Svizzera che il Partito Democratico di pratiche scorrette nell’invio postale del materiale elettorale destinato agli elettori italiani. Tali accuse sono chiaramente infondate e, per quanto ci riguarda, ci riserviamo di agire con tutti gli strumenti previsti dalla legge nei confronti di chi crea fake news e alimenta artatamente la macchina del fango, per la giusta tutela dell’onorabilità del nostro partito e dei nostri candidati».

Oltre a questa smentita, possiamo riportare anche un’altra indicazione di contesto, che spesso aiuta moltissimo a verificare una fake news da una notizia reale. Il luogo comune dei manifesti elettorali che arrivano insieme al plico con le schede è vecchissimo e si è ripetuto anche per le precedenti elezioni. Sempre nel 2018, infatti, ci si lamentava per l’invio del materiale promozionale sempre del Partito Democratico. In realtà, come accertato all’epoca dei fatti, la notizia era priva di fondamento: il materiale promozionale era stato spedito in una busta a parte, in concomitanza con l’invio del plico elettorale vero e proprio. I tempi di invio dei documenti ufficiali sono noti, dunque i responsabili delle campagne dei vari partiti – se sono bravi – possono far coincidere, all’arrivo dei plichi ufficiali, anche buste diverse con materiali promozionali, come aveva raccontato, già nel 2018, NextQuotidiano.

Nessun complotto, nemmeno per quanto riguarda la presenza o l’assenza di simboli elettorali sulle schede: quelli presenti sono semplicemente quelli che sono riusciti a raccogliere le firme necessarie per la partecipazione alla competizione del 25 settembre; viceversa, quelli assenti non hanno raggiunto l’obiettivo.

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