La gravità del video social di Salvini su Voghera: Draghi dovrebbe chiudere la porta del governo e buttare la chiave

Impensabile che si possa gestire la comunicazione in maniera così approssimativa, dopo un fatto terribile come quello di cui si è reso protagonista Adriatici

21/07/2021 di Gianmichele Laino

Gestione della comunicazione via social ed esperienza di governo, la misura ormai è colma. Abbiamo assistito, nelle ultime 24 ore, a un Matteo Salvini leader di un partito che ha espresso un deputato (Borghi) che ha pubblicamente paragonato su Twitter la richiesta di vaccinazione anti-Covid a un politico alla richiesta di sieropositività a un esponente della comunità LGBT; che sta gettando dubbi e veli di incertezze sulla campagna vaccinale, soprattutto per quanto riguarda gli under 40; che ha espresso un assessore alla Pubblica sicurezza che ha colpito con una pistola un migrante di 39 anni, Youns El Boussetaoui, a Voghera, uccidendolo. Il partito di cui sopra fa parte della maggioranza di governo. Vista l’incompatibilità di queste posizioni con la linea di condotta dell’esecutivo (su laicità dello stato e sulla campagna vaccinale) per i primi due casi e con le normali regole del vivere civile nel terzo e grave caso, è ormai opportuno che il presidente del Consiglio Mario Draghi si dissoci dalla Lega e sbarri le porte dell’esecutivo al Carroccio. 

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Voghera, l’assessore Massimo Adriatici colpisce e uccide un migrante

Massimo Adriatici – che, come elencato da Matteo Salvini nel proprio video social, è un docente di diritto penale, ex funzionario di polizia, avvocato penalista – è stato portato in carcere perché fosse valutata la sua posizione dopo quanto accaduto ieri a Voghera, con la conseguente morte del migrante 39enne. Due ore dopo l’uscita della notizia, Matteo Salvini afferma già (emettendo quella che, di fatto, può essere considerata impropriamente una “sentenza via social network“) che si sta facendo strada «l’ipotesi della legittima difesa». Bisogna capire quanto questa versione sia compatibile con l’altra – rilanciata dallo stesso Salvini, nel medesimo video sui social network – del «colpo di pistola partito accidentalmente».

Occorre inoltre capire, sebbene Adriatici fosse in possesso di porto d’armi in quanto ex funzionario di polizia, per quale ragione, in una qualsiasi sera di luglio, un rappresentante delle istituzioni qual è l’assessore alla Pubblica sicurezza di Voghera possa permettersi di andare in giro in pieno centro con una pistola carica. Sono domande che nel video pubblicato da Salvini non possono essere chiarite.

Il commento del leader della Lega sembra davvero il tentativo di inserire la propria voce in un contesto social globalmente ostile (del resto, basta leggere anche la maggior parte dei commenti al video pubblicato, sia su Facebook, sia su Twitter), senza badare alla correttezza istituzionale e senza farsi scrupoli della gravità della situazione, soprattutto in un momento così serio dal punto di vista della pubblica opinione e del pubblico dibattito. Va da sé che la gestione della comunicazione e del proprio elettorale fatta in questo modo sia assolutamente incompatibile con una qualsiasi coalizione di governo, figurarsi una che ha come perno un moderato come Mario Draghi. Mai come oggi, il presidente del Consiglio dovrebbe chiudere le porte dell’esecutivo alla Lega. E buttare via la chiave.

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