Maistrouk dopo la lite con la Merlino: «Non voglio prendere parte ai teatrini con i propagandisti»

Ha spiegato che inserirli in un dibattito con giornalisti ed esperti non aiuta affatto il cittadino a farsi un'opinione

02/05/2022 di Redazione

Un altro elemento da prendere in considerazione quando si parla di dibattito pubblico nelle televisioni italiane sulla guerra in Ucraina è come vengono interpretate, dai giornalisti di origini ucraine, le incursioni sia di giornalisti russi di media affiliati al Cremlino, sia di giornalisti italiani che esprimono un punto di vista sulla guerra vicino alla narrazione russa del conflitto. Vladislav Maistrouk è un giornalista nato in Ucraina, che si è formato in Italia, che ha fornito spesso il suo contributo dal Paese martoriato dall’invasione russa, che ha raccontato le prime fasi della guerra nei principali talk show italiani (di diverse emittenti televisive). Nella giornata del 30 aprile ha avuto uno scontro molto duro con Myrta Merlino, conduttrice de L’Aria che tira, che è arrivata a chiudere il collegamento con il giornalista.

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Vladislav Maistrouk protesta contro la presenza dei giornalisti filo-russi nei talk-show italiani

Maistrouk aveva protestato per la presenza in trasmissione di Francesco Borgonovo, giornalista de La Verità. Aveva fatto presente a Myrta Merlino che le sue parole potevano configurarsi come filo-putiniane e potevano mettere in discussione ogni aspetto del conflitto in Ucraina. «Quando tu chiami propagandisti e giornalisti, stai mischiando tutto – ha detto Maistrouk -: non mi interessa l’opinione di Borgonovo, mi sto inalberando». Myrta Merlino, che ha inizialmente provato a replicare, ha chiuso successivamente il collegamento con il giornalista ucraino.

Dopo la trasmissione Maistrouk ha spiegato, in un video, le sue ragioni, specificando che, probabilmente, non verrà più invitato nel programma o in altre televisioni italiane. Ma che non è comunque nel suo interesse partecipare a confronti in cui ci sono propagandisti filo-russi. « Sono teatrini orrendi – ha detto il giornalista – dove si confrontano persone sul campo, persone che hanno cari che stanno sotto bombardamenti e italiani che non sanno dove si trova Mariupol e che non conoscono la lingua ucraina. Ma come si fa a chiamare i propagandisti e dire che questo aiuta a farsi un’opinione. È pessima la televisione italiana. Ci sono cose che non stanno né in cielo per terra. Se prendi un pezzo di pane e ci spalmi la merda non è un panino alla merda, è solo merda».

Maistrouk ha raccolto la solidarietà di un’altra giornalista ucraina che ha un profondo legame con l’Italia, Olga Tokariuk. Quest’ultima ha spiegato alla sua nutrita audience su Twitter come il suo collega abbia preso la decisione di non parlare più nei talk show italiani. Non è la prima volta che la Tokariuk si schiera contro la televisione italiana e contro il suo modo di fare informazione sull’Ucraina. Anche l’intervista a Sergey Lavrov su Rete4 è stata fortemente criticata, mentre l’accento viene spesso posto sull’invito, nei talk-show, di giornalisti di media affiliati al Cremlino.

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