Quanto pesa il doppio account contemporaneo sulla fruizione irregolare di Dazn

Stando a quanto riportato dal Messaggero, per l'OTT questo meccanismo andrebbe a incidere almeno su una fruizione irregolare del 20-25% degli abbonati

12/11/2021 di Gianmichele Laino

La grande tempesta sembra essere alle spalle, almeno per ora. Come vi abbiamo raccontato ieri, la piattaforma Dazn ha espresso per la prima volta, in una settimana di fuoco, la sua posizione ufficiale sul meccanismo della concurrency, prevista dal suo regolamento e dai termini e condizioni dell’abbonamento. In pratica, per tutta questa stagione sportiva in corso sarà ancora possibile – allo stesso prezzo corrisposto fino a questo momento – sfruttare la visione contemporanea da due dispositivi diversi per un medesimo abbonamento. Il tutto dopo che un’anticipazione del Sole 24 Ore aveva decisamente gettato un’ombra su questo elemento, parlando per prima della possibilità che Dazn mettesse un freno – già a partire da dicembre/gennaio – alla possibilità di fruire contemporaneamente dell’abbonamento da due dispositivi diversi. Il tema sul tavolo, comunque, anche a livello di comunicazione esterna, resta quello della visione irregolare Dazn: un aspetto che è diventato centrale nel comunicato stampa di ieri e che sarà, verosimilmente, al centro del dibattito che martedì prossimo i vertici di Dazn avranno con il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.

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Visione irregolare Dazn, quanto pesa secondo la piattaforma

Nella nota, infatti, Dazn ha rimarcato che «i codici di accesso non devono essere condivisi con nessuno o essere in altro modo resi accessibili ad altri» e che «l’utente accetta che i dati di login siano unici per lo stesso e non possano essere condivisi con altri». Si ricorda, inoltre, che la fruizione dell’abbonamento con il meccanismo della concurrency dovrebbe favorire un’esperienza più ricca in un contesto domestico.

Insomma, c’è un dato numerico che è stato riportato dal Messaggero. Al momento, secondo i dati ufficiali della Lega Serie A, gli abbonati a Dazn sono 1,9 milioni. Un dato che non basta a coprire – per ora – l’investimento che l’OTT ha fatto per assicurarsi i diritti televisivi (840 milioni a stagione, con Tim che ha partecipato per circa 300 milioni di euro). Stando a quanto riportato dal Messaggero, Dazn valuta che il meccanismo del doppio dispositivo andrebbe a pesare per un 20-25% sul totale degli abbonamenti: significa che per quella percentuale c’è una sorta di zona grigia di utenti che non effettuano la visione contemporanea così come prevista dai termini e dalle condizioni di utilizzo. Un aumento del 20-25% di abbonati su circa 2 milioni totali potrebbe dunque essere un passo in avanti per rientrare nell’investimento iniziale.

Tuttavia, per quest’anno – come detto – non se ne farà nulla. Dal prossimo anno si potranno trovare delle soluzioni e sembra proprio questo lo scopo dell’incontro con Giorgetti di martedì 16 novembre, data cruciale per il calcio in streaming in Italia. Può darsi che il ministro dello Sviluppo Economico possa mettere sul tavolo tematiche e garanzie per evitare che il processo di digitalizzazione del Paese possa subire uno stop constatando la cattiva riuscita della scommessa dello streaming per i grandi eventi sportivi.

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