Le associazioni europee dei consumatori fanno la lista dei modi in cui TikTok viola i diritti dei minori

TikTok dovrà rispondere a una lista davvero lunga di accuse e richieste di chiarimenti dall'Europa

17/02/2021 di Ilaria Roncone

La stragrande maggioranza degli iscritti a TikTok ha meno di 18 anni. Questo è quanto sottolinea il Beuc – ente che riunisce le associazioni degli Stati membri – insieme a 15 associazioni locali che hanno denunciato il social cinese alla Commissione europea. Al centro dell’accusa c’è il fatto che TikTok non tutelerebbe i diritti dei minori in più di un senso, dall’esposizione a materiale inadeguato al trattamento dati per fini pubblicitari. La violazione dei diritti degli utenti si sostanzia nell’avere contenuti violenti e razzisti a disposizione, nell’essere inconsapevolmente veicoli pubblicitari ed esposti a pubblicità costantemente e dell’utilizzo poco trasparente dei dati. Oltre a queste questioni è stata aperta anche quella dell’utilizzo di monete virtuali TikTok.

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Le Beuc cita il caso di Palermo

La Beuc non ha mancato di nominare quanto accaduto alla bambina di Palermo e tutti i dubbi relativi alla questione. L’intervento dell’Europa nei confronti del colosso cinese viene chiesto a gran voce dalle associazioni di consumatori di tutta Europa, che hanno dipinto un quadro della situazione grave che viola i diritti dei minori su più fronti. Oltre ai video dannosi ci sono anche pratiche di marketing scorrette, soprattutto per i più piccoli, e viene contestato – come già noto da un po’ – il processo di raccolta dei dati personali. TikTok avrebbe già contattato il Beuc, come è stato riferito alla Reuters da un portavoce del social cinese che ha affermato che la società è «sempre aperta ad ascoltare chi ci permette di migliorare».

La lista delle violazioni TikTok diritti minori

La Beuc sottolinea come ai ragazzini vengano sottoposti contenuti inadatti alla loro età, sottolineando i risultati di un esperimento da loro condotto ovvero iscriversi su TikTok affermando di avere 13 anni e selezionare “vita quotidiana” come area di interesse. Tra i video proposti si sono ritrovati donne mezze nude che fanno allusioni, giovani che si vantano di aver utilizzato la chirurgia estetica e persone che si lasciano andare a insulti razzisti. L’accusa per TikTok è quella di non verificare l’età e di non filtrare a sufficienza – cambiando l’algoritmo – i contenuti proposti ai minori. Oltre a questo i ragazzini sono, spesso e volentieri, veicoli inconsapevoli di pubblicità non pagati anche tramite le hashtag challange che i brand promuovono e che spingono gli utenti a creare contenuti creativi mostrando il logo o il prodotto – tattica comunque già utilizzata da Instagram -. C’è poi la questione relativa al trattamento dati affrontata in maniera non esaustiva nei “Termini di servizio” e nell’informativa sulla privacy TikTok. Infine c’è la questione soldi e utilizzo delle monete virtuali sul social cinese, tema che l’UE dovrà studiare: durante delle dirette agli utenti viene data la possibilità di fare doni virtuali che, però, vengono acquistati con soldi veri e possono essere riconvertiti in soldi veri.

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