La storia della vigilessa di Follonica che multava le persone con cui aveva discusso

18/09/2019 di Enzo Boldi

Prima è stata denunciata, poi sospesa dal servizio e, ora, rinviata a giudizio. La storia arriva da Follonica dove una ex vigilessa era stata accusata di aver emesso per diversi mesi numerose multe. Non per violazioni conclamate del codice della strada, né per reati effettivamente avvenuti e punibili a livello civile con una sanzione pecunaria. La 42enne, secondo le accuse, avrebbe multato persone con cui aveva avuto anche banali discussioni o violenti litigi nel quotidiano. Ora, dopo le denunce, è arrivato anche il rinvio a giudizio. E la storia della ex Vigilessa Follonica assume tutto un altro contorno, nonostante le sue smentite dell’epoca.

Partiamo dagli inizi. Il tutto è partito da un verbale che risale al 2017 quando la ex Vigilessa di Follonica fece una multa a un’automobile che, però, non si sarebbe mai trovata nel posto e nell’ora indicata sulla multa. A ‘tradire’ la donna – e a scoperchiare un vaso di Pandora – sarebbe stato il segnale gps di questa vettura che avrebbe smentito la ricostruzione della 42enne nella sua sanzione. E da quella prima segnalazione sarebbero emerse almeno altre sette multe comminata ad altrettante persone.

Verbali che, oltre a colpire il portafoglio, avrebbero avuto un riflesso anche sulle patenti degli stessi protagonisti di questa vicenda su cui il Tribunale si pronuncerà. Molte delle contestazioni, infatti, prevedevano anche la decurtazione dei famosi punti.

Vigilessa Follonica, la storia e il rinvio a giudizio

Una storia, quella della Vigilessa di Follonica, che sarebbe andata avanti per oltre due anni. Il caso, infatti, avrebbe portato alla luce alcuni incroci personali che vedevano protagonisti la donna e i multati. Le sanzioni erano state, infatti, comminate a persone con cui aveva discusso per un cane che abbaiava troppo o altre che non avevano testimoniato a suo favore in un procedimento avviato nei confronti del suo ex compagno. Secondo le accuse, quindi, una quantità notevole di multe sarebbero state comminate – e inventate di sana pianta – senza che le violazioni fossero mai avvenute.

La difesa dei cittadini

Insomma, secondo il pm della procura di Firenze Ester Nocera, tutte queste ‘coincidenze’ sarebbero state fin troppo evidenti. Per questo la vigilessa di Follonica è stata rinviata a giudizio con l’accusa di accesso abusivo a sistemi informatici, falso materiale e falso ideologico commesso da privato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale e abuso d’ufficio. Lei, dal canto suo, si è sempre difesa da queste accuse e buona parte dei cittadini del comune toscana hanno ripetutamente scritto al sindaco della cittadina in provincia di Grosseto, Andrea Benini, per prendere le sue difese. Fatti che, però, non sono bastati per evitare il rinvio a giudizio nei suoi confronti. La ex vigilessa aveva un orizzonte temporale a scadenza per il suo contratto: la sospensione di sei mesi in seguito agli episodi ha coinciso, di fatto, con la fine della sua esperienza di lavoro al Comune.

(foto di copertina dalla pagina Facebook ufficiale del Comune di Follonica)

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