Il pugno duro del Vietnam: se i social non rimuovono contenuti vietati in 24 ore, via al ban

La legge che è passata nel Paese asiatico lo candida a essere uno degli stati più severi con Big Tech

20/04/2022 di Gianmichele Laino

Da oggi potrebbe essere abbastanza semplice rispondere alla domanda su quale sia il Paese del mondo più severo con le piattaforme digitali. Il Vietnam, infatti, ha introdotto una nuova legislazione che mette dei limiti decisamente stringenti per i social network e per i contenuti che vengono proposti. In base a questa nuova legge che potrà essere approvata nei prossimi giorni, le piattaforme hanno solo 24 ore per rimuovere i contenuti che vengono considerati illegali e che vengono quindi pubblicati sui social network. Non ci sono margini rispetto a questo limite. I video in live streaming, invece, devono essere rimossi al massimo entro tre ore dalla loro messa in onda. La piattaforma che non dovesse rispettare queste prescrizioni, rischierebbe un ban dallo stato.

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Legge Vietnam sui social network, i limiti ai contenuti e il ban

La possibilità che questi provvedimenti diventino operativi sarà concreta, con ogni evidenza, nel mese di luglio. E questa notizia dovrebbe mettere in allarme soprattutto quelle piattaforme che, in Vietnam, hanno un bacino di utenza molto vasto. Si pensi – ad esempio – a Facebook: secondo quanto riporta Reuters, l’agenzia di stampa internazionale che ha battuto per prima la notizia a proposito di questa novità clamorosa nello stato asiatico, il giro d’affari di Meta in Vietnam è pari a un miliardo di dollari. Fino a questo momento, le piattaforme social avevano alcuni giorni di tempo per poter esaminare ed eventualmente rimuovere un contenuto ritenuto dannoso e illegale nello stato. Adesso i tempi e i margini di operatività diventeranno molto più ridotti.

Per questo motivo, il lavoro di Big Tech in Vietnam dovrà essere completamente ripensato. Inoltre, è inevitabile porsi la domanda su come questa norma verrà utilizzata da parte delle autorità locali per limitare la diffusione di determinati contenuti. La discrezionalità sul divieto, infatti, sembra avere dei confini troppo sfumati: si parla di sicurezza nazionale, ma il concetto è – come lo è stato del resto fino a questo momento – volutamente vago. Anche perché questa legge arriva in un momento in cui le autorità vietnamite sembrano essere particolarmente concentrate sul fatto di limitare la diffusione di contenuti da parte di attivisti e di oppositori politici. Le grandi aziende – quasi tutte – hanno scelto di non commentare la notizia diffusa dalla Reuters. L’unica a prendere una posizione è stata TikTok, piattaforma diffusissima nel Paese asiatico, che ha garantito la sua massima collaborazione, come del resto fatto fino a questo momento, affinché la diffusione di contenuti attraverso i suoi strumenti di pubblicazione possa essere tutelata in maniera sicura, secondo i prinicipi e le linee guida della stessa piattaforma.

Foto IPP/Sara Cervelli Hanoi, Vietnam

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