Tutti i problemi del servizio del Tg1 con i video dell’Ospedale di Aprilia

Un filmato dalle telecamere di sicurezza trasmesso "in esclusiva" dal telegiornale del principale canale della televisione pubblica. Il volto della donna mostrato senza alcun intervento a tutela della sua privacy

29/01/2024 di Enzo Boldi

Ci risiamo. Ancora una volta, il giornalismo che dovrebbe avere come unica funzione quella di informare i cittadini su ciò che accade nel proprio Paese e nel mondo seguendo determinate regole diventa il palcoscenico per mostrare tutto ciò che non dovrebbe esser fatto. Spesso e volentieri ci si interroga sul come i social abbiano viziato il dibattito pubblico su determinati argomenti, ma ci sono alcune (purtroppo molte) occasioni in cui è proprio l’informazione a sbagliare presupposti e modalità. Ne abbiamo parlato per la vicenda della ristoratrice Giovanna Pedretti di Sant’Angelo Lodigiano e oggi, a pochi giorni da quella tragedia, ci troviamo di fronte a un altro abuso dei limiti del diritto di cronaca. Parliamo dell’oramai famoso video della donna all’interno dell’Ospedale di Aprilia e di quel servizio mandato in onda dal Tg1 (e poi ripreso, senza alcuna tutela della privacy) da molte altre testate.

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La vicenda in sé fa solo da contorno a tutto ciò che di sbagliato è stato mandato in onda. Una donna che entra in Ospedale e decide di lasciare il figlio – nato qualche mese prima – in una delle sale di attesa del triage, all’interno di un passeggino, coperto e con tutto il necessario (latte e acqua) per il suo sostentamento, è sicuramente una di quelle notizie che possono rientrare nell’alveo della cronaca. Ma il Tg1, mostrando immagini “in esclusiva” (come campeggiava in alto durante il servizio), ha mandato in onda un filmato che non aggiunge nulla alla notizia di cronaca (il bambino sta bene ed è stato preso in carico dal personale del nosocomio di Aprilia) e, inoltre, va a violare quel principio di riservatezza: nella prima versione trasmessa dal telegiornale, il volto della donna non è stato oscurato. Dunque, nonostante mascherina e cappello, è piuttosto riconoscibile (anche perché Aprilia non è una metropoli).

Video donna Ospedale Aprilia, i problemi del TG1

Una vicenda che poteva diventare notizia, ma che non aveva necessità di diventare tale “grazie” a un video in cui non si tutela la privacy di una persona. Perché se è vero che l’abbandono di minore è un reato secondo il Codice Penale italiano (articolo 591) non vi è alcun bilanciamento tra l’accaduto e un pericolo di reiterazione del reato. Dunque, il volto non doveva essere mostrato. E su questa storia ci sono ancora molti interrogativi in ballo: chi ha fornito le immagini delle telecamere a circuito chiuso al Tg1? Se sono state le forze dell’ordine (al fine di avviare una ricerca, non giustificata se non dal punto di vista delle indagini), perché si è scelto di inviarle solamente al telegiornale di Rai 1?

Questo è l’ennesimo caso in cui diritto di cronaca mette in luce tutte le sue problematiche. Perché ci sono, esistono e sussistono dei limiti che non possono essere travalicati. Su questa storia si è già espresso il Garante della Privacy e una costola dell’Ordine dei Giornalisti. E oggi Giornalettismo proverà a spiegare nel dettaglio tutti gli errori della diffusione di questo video.

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